Bari , giovedì, 30. aprile, 2015 10:02 (ACI Stampa).
La dimensione di convivenza tra popoli e culture del mondo occidentale oggi è “messa in pericolo,” anzi sembra già in atto “un vero e proprio smantellamento” di questa dimensione, mentre secondo “un’altra non condivisibile ipotesi, dovremmo assistere ad una riorganizzazione degli Stati su base confessionale.” Da Bari, terra “abituata a guardare ad oriente,” il Cardinal Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, parla all’Incontro Intercristiano su “Cristiani in Medio Oriente, quale futuro” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, e di fronte ad una assise composta da membri delle varie confessioni cristiane, chiede di rinnovare il cammino verso l’unità, e sottolinea il silenzio sulla strage dei cristiani.
Un cammino che sembra ormai compromesso in Iraq, dove il dialogo interreligioso langue perché i cristiani si sentono traditi dai loro confratelli musulmani, e si cerca un difficile cammino di riconciliazione che possa portare alla pace. Poi c’è il cammino ecumenico, e quello va avanti. Il Cardinal Sandri guarda con attenzione al Concilio Pan Ortodosso, promosso dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, che si terrà nel 2016, nella Turchia di San Nicola.
La situazione dei cristiani in Iraq e il silenzio dei media sulla vicenda è paragonata da Sandri al silenzio di Pilato. “Forse – afferma - non pochi dei nostri fratelli di Oriente al sentire narrato il famoso gesto di Pilato – si lava le mani di fronte alla condanna di Gesù - potrebbero aver pensato all’indifferenza e all’inazione a cui sembra essersi nei fatti rassegnata la comunità internazionale per le tragedie che ormai da anni si consumano in Siria e in Iraq.” Il Cardinale si dice pure rattristato per l’incapacità in Libano di esponenti pure cristiani che non sono stati capaci di trovare il consenso sul nuovo presidente, per una linea dettata più che dalla propria coscienza, dalle pesanti influenze di forze che si contendono il primato nel controllo dell’area”.
Nota, il Cardinale Sandri, che “se una soluzione non si è ancora trovata è certo perché i problemi sono molteplici e complessi, e vanno anche a toccare i rapporti interni alle diverse componenti dei fedeli musulmani e tra loro con le altre presenze religiose nella regione, tra le quali i cristiani.” Ma ci sono anche “interessi e gli equilibri di potere e di ricchezza che sono ancora anteposti – pare senza arretrare di un passo - alla sopravvivenza ormai più che al benessere delle popolazioni.”
“E’ uno scandalo,” dice il Cardinale Sandri senza mezzi termini. Che poi racconta: “Come Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali mi trovo ogni anno a rivolgere a nome del Santo Padre un appello perché in tutte le comunità del mondo si esprima un generoso sostegno alla presenza dei nostri fratelli in Terra Santa.”