Città del Vaticano , giovedì, 30. aprile, 2015 9:11 (ACI Stampa).
Macchine veloci, donne bellissime, armi sofisticate, avventure romantiche e intrighi oscuri. Le spie da romanzo e da cinema sono così. Ma è la verità? Non sempre, anzi quasi mai. Ecco perché le istituzioni italiane dal 2007 si sono date nuove regole e nove strutture. Ed ecco perché è nata anche una “scuola di intelligence” che forma chi nell’intelligence lavora, ma sopratutto la gente comune. Un lavoro capillare e paziente con le università italiane e ora anche con la università del Papa, la Pontificia università lateranense.
Il DIS il dipartimento della informazioni per la sicurezza e la Pul insieme per un progetto che riguarda la sicurezza nazionale è un progetto con un nome significativo: Shomèr, cioè sentinella in ebraico. Studio teorico quindi, ma anche progetti concreti come un cantiere di sicurezza partecipata in vista del grande appuntamento del Giubileo straordinario della Misericordia, che inizierà nella prossima solennità dell’Immacolata Concezione per concludersi il 20 novembre 2016.
Un pomeriggio di incontro tra l’ intelligenze italiana e quella vaticana, la prima rappresentata dal Direttore Generale del Dis, l’ambasciatore Massolo che ha messo in luce come oggi la sicurezza o sia più da intendere come difesa di una frontiera ma che serve invece “serrare le maglie della rete, con una sicurezza partecipata contro le sfide asimmetriche, contro una nebulosa di attacchi che vanno dalla cybernetica al fondamentalismo”.
Nel colloquio si è parlato dei drammi umanitari, dell'accoglienza degli immigrati, delle minacce senza volto del terrorismo molecolare alle frontiere delle nuove povertà e del disagio sociale, con l'intento di proporre ai giovani un progetto formativo che offra loro strumenti per decodificare e gestire le crisi del nostro tempo, alzando la soglia della prevenzione.
Tra i relatori il Comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani. Nel suo intervento il responsabile della sicurezza del piccolo stato ha citato la enciclica di Benedetto XVI Caritas in veritate come indicazione dei principi di trasparenza e verità che sono alla base anche delle idea cristiana di sicurezza anche nell’ uso dell’ economia. Perchè alla fine i grandi problemi della sicurezza hanno la loro radici proprio lì, nella ricerca spasmodica di ricchezza. E questa è una vera minaccia alla pace. Il comandante ha spiegato davanti a centinaia di studenti come si siano allargati i compiti della intelligence anche in Vaticano, a partire dal controllo finanziario che nasce dalla legge anti riciclaggio del 2010.