Città del Vaticano , sabato, 23. luglio, 2016 14:00 (ACI Stampa).
Saranno proclamati beati il prossimo 5 novembre, a Shkodër (Scutari, Albania), 38 tra i martiri albanesi uccisi tra il 1945 e il 1974 dal regime comunista.
Il processo diocesano, ricorda l’Arcivescovo di Shkodër-Pult e presidente della Conferenza episcopale albanese (Cea) Angelo Massafra, “iniziato il 10 novembre 2002 e conclusosi l’8 dicembre 2010, è stato analizzato dagli esperti della Congregazione per le cause dei santi e, con il decreto di Papa Francesco del 26 aprile 2016, è stato deciso che i martiri albanesi possono essere proclamati beati”.
Il rito di beatificazione si svolgerà nella piazza della cattedrale di santo Stefano, a Shkodër, il 5 novembre prossimo e sarà presieduto dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi.
Tra i 38 martiri albanesi c’è anche mons. Vinçenc Prennushi, che morì in carcere nel 1949 per non aver acconsentito alla richiesta del dittatore albanese Hoxha di formare una Chiesa nazionale, antagonista alla Chiesa di Roma. Gli altri 37 martiri sono sacerdoti e laici che hanno subito prigionia, torture e falsi processi, nel tentativo di sradicare il Vangelo e la cultura di un intero popolo.
“Adesso – sottolinea l’Arcivescovo Massafra – tocca a noi innalzare i nostri martiri e prepararci a onorarli con la nostra gaudiosa celebrazione spirituale. Come arcivescovo, che ha portato avanti il processo dei martiri, con l’equipe del Tribunale ecclesiastico che ringrazio, come vescovo del luogo dove sarà celebrato il rito della beatificazione e a nome della Conferenza episcopale, vi invito e vi stimolo a celebrare degnamente questo momento storico per la Chiesa e la nazione”.