Torino , giovedì, 21. luglio, 2016 12:00 (ACI Stampa).
In vista dell'edizione 2016 di Terra Madre, che si svolgerà a Torino dal 22 al 26 settembre, l'Arcivescovo Cesare Nosiglia ha scritto a parroci e fedeli invitando alla partecipazione e all'accoglienza.
"Terra Madre - ricorda l'Arcivescovo - è un incontro internazionale di piccoli produttori agricoli di tutto il mondo impegnati nella buona coltivazione della terra. L’obiettivo della manifestazione non è di natura commerciale o fieristica, ma culturale, sociale ed educativa per riflettere insieme – e operare scambio di prassi e visioni – sul valore umano del cibo buono, pulito e giusto".
Il tema dell'evento è 'Volere bene alla terra', una "occasione - sottolinea Monsignor Nosiglia - per mettere al centro il valore e la dignità di chi si prende cura ogni giorno del pianeta, pur senza fare clamore, producendo e coltivando con rispetto e passione. Ma sarà anche l’occasione per rilanciare e rivalutare i mestieri contadini, offrendo un’occasione per far crescere la consapevolezza che è possibile instaurare un’evoluzione che faccia cambiare l’etica del mondo".
Il presule ricorda come l'Enciclicla Laudato Sì si interessi a queste tematiche ponendo l'attenzione alla "ecologia globale di cui tutti siamo responsabili". Pertanto l'Arcivescovo di Torino avanza due proposte.
"Una piccola rete di famiglie e gruppi disponibili all’accoglienza temporanea. I delegati delle varie comunità del cibo - ricorda - sono, per lo più, semplici operatori agricoli o della produzione di cibo. Molti di loro non sono mai usciti prima dal Paese di origine. Non hanno le possibilità economiche per sostenere grandi spese per partecipare alla manifestazione. Per di più sono molto interessati ad instaurare qualche relazione umana con altre persone, non solo basata sugli interessi produttivi, ma anche su quelli umani più profondi". Ampliare l'accoglienza non è impossibile poichè "serve disponibilità per i cinque giorni della manifestazione" e sarebbe anche una "opportunità per sentire senza interposta persona le storie di sviluppo, i percorsi di vita, le attese di chi abita lontano da noi ma è ormai interconnesso con noi".