Città del Vaticano , mercoledì, 29. aprile, 2015 9:34 (ACI Stampa).
"Speriamo che sia davvero l’inizio della fine di Boko Haram", così monsignor Oliver Dashe Doeme commenta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre l’attuale situazione in Nigeria, dove nelle ultime settimane la setta islamista sembra aver subito una battuta d’arresto.
È di queste ore la notizia del ritrovamento di centinaia di corpi in prossimità della città di Damasak - nello stato nord-orientale di Borno di cui Maiduguri è capitale - riconquistata dall’esercito nigeriano circa un mese fa. Secondo le ricostruzioni si tratterebbe delle oltre 400 persone rapite da Boko Haram durante la ritirata dalla città.
"Gli estremisti continuano ad agire perché i militari non sono stati in grado di colpire tutte le loro roccaforti – afferma monsignor Doeme – e non mi sorprende che abbiano attaccato nuove persone".
Il presule riferisce tuttavia della riconquista di numerose zone da parte dell’esercito e confida nel nuovo presidente eletto Muhammadu Buhari che dal 1983 al 1985 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio Militare Supremo. "Buhari ha una solida esperienza in campo militare e questo avrà sicuramente effetti positivi nella lotta ai terroristi. Combattere Boko Haram rappresenta una delle priorità del nuovo governo e finalmente possiamo sperare nella fine di questa follia".
A seguito della riconquista delle aree un tempo in mano ai “talebani africani”, i primi rifugiati hanno potuto fare finalmente ritorno a casa. Monsignor Doeme sta visitando molte parrocchie della sua diocesi per dare conforto ai fedeli appena tornati.