Roma , lunedì, 4. luglio, 2016 12:00 (ACI Stampa).
Nuovi record per Aiuto alla Chiesa che Soffre. Nel 2015 la Fondazione pontificia ha raccolto 124,1 milioni di euro, superando del 15% la raccolta dell’anno precedente. È stato quindi possibile finanziare 6.209 progetti in 146 paesi, 600 interventi in più rispetto al 2014.
Le aree geografiche prioritarie continuano ad essere l’Africa e il Medio Oriente. Solo in quest’ultimo ACS ha donato oltre 20milioni e 500mila euro nel 2015. Quasi raddoppiati gli aiuti di emergenza e la fornitura di strutture per far fronte soprattutto alle necessità dei milioni di rifugiati, un aumento costante sin da quando è iniziata ad aggravarsi l’instabilità nella regione. Dal 2011 ad oggi ACS ha infatti donato 47milioni e 630mila euro in tutto il Medio Oriente.
Il paese che ha ricevuto più aiuti è l’Iraq, dove ACS ha donato 10 milioni e 700mila euro nel 2015 e quasi 20 milioni di euro dall’inizio dell’avanzata dello Stato Islamico nel giugno 2014. Grazie alla Fondazione pontificia, i 125mila cristiani costretti da ISIS ad abbandonare le proprie case e a rifugiarsi nel Kurdistan iracheno, hanno ora case, scuole, cibo e assistenza medica.
Segue la martoriata Siria, che dall’inizio della guerra nel 2011 ha ricevuto quasi 13milioni di euro, di cui 5 milioni e 600mila nel solo 2015. ACS sostiene i cristiani siriani che a causa del conflitto sono emigrati in paesi vicini come il Libano, dove lo scorso anno sono stati realizzati progetti per un totale di oltre un milione e 720mila euro.
Nel 2015 la Fondazione ha ovviamente continuato a sostenere la pastorale della Chiesa in tutto il mondo, ad esempio attraverso la costruzione e la ricostruzione di 1674 tra chiese, cappelle, seminari, monasteri, centri pastorali e altri edifici religiosi. A questo ambito di intervento è stato devoluto il 36% delle offerte, per un totale di oltre 34milioni di euro. La maggior parte delle costruzioni è avvenuta in Africa, dove la Chiesa è in costante crescita.