Città del Vaticano , lunedì, 4. luglio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Poco più di un anno fa Papa Francesco faceva nascere la Segreteria per la Comunicazione. A guidarla un esperto di comunicazione, Dario Edoardo Viganò, che ha conseguito la licenza e il Dottorato in Scienze della Comunicazione proprio nella Pontificia Università Salesiana. In fondo, nel “DNA” della famiglia salesiana c’è proprio la comunicazione come mezzo di evangelizzazione e nella “cultura dell’incontro” di cui parla sempre Papa Francesco c’è proprio la sfida della comunicazione.
Lo spiega bene un salesiano speciale come il cardinale Tarcisio Bertone che qualche temp o fa in un viaggio in Polonia ha messo al centro della riflessione sui media la sfida digitale. Un chiaro progetto di come la Chiesa deve comunicare mettendo al centro non la tecnologia ma l’uomo.
La Chiesa, dice Bertone “ha già diversificato, e deve farlo ancora, i modi di comunicare con i suoi contemporanei. Il cyberspazio, o meglio, la cultura digitale, configura un “continente” nuovo da evangelizzare con i propri linguaggi e chiavi di lettura”. Ma non può esserci, spiega “una cultura dell'incontro che non preveda di mettere al centro l'uomo, la sua dignità, i suoi valori; così come non occorre rassegnarsi, pur in presenza del massiccio schieramento dei mezzi a sostegno, che il messaggio possa essere identificato non già dai contenuti bensì dalla forma in cui esso viene presentato”.
Ecco allora che Papa Francesco, spiega Bertone, diventa in queso senso un esempio comunicativo “tutto improntato sulla spontaneità e l'immediatezza, spesso corredato da gesti che ne sottolineano incisività ed efficacia”.
Passano davanti agli occhi le immagini del pontificato: “Come non ricordare, per esempio, la drammatica forza evocativa del pellegrinaggio a Lampedusa dinanzi al mare, teatro dell'immensa tragedia del popolo dei migranti?