Bertone ha legato questa coscienza con la concezione della “teologia del popolo” propria dell’Argentina e del Cardinal Jorge Bergoglio, diventato Papa Francesco. “Ad esempio - ha detto Bertone- nel ricorso al concetto di Nazione o nell’enfasi sulla dimensione dinamica, processuale e storica” come si legge anche nella Evangelii guadium. “In questa impostazione - prosegue il cardinale- la sottolineatura delle caratteristiche di un popolo, storia comune, stile di vita o cultura comune e progetto di bene comune, non è un modo per sopprimere pluralismo e differenze, ma per dare evidenza alla volontà di vivere insieme e di agire di conseguenza; il popolo è concepito come “soggetto e autore comunitario di una storia e di una cultura comune, di azione e di passione nella storia” Questi principi e questo processo acquistano una nuova portata quando il Papa li propone alla Chiesa Universale e all’intera umanità, nelle sue encicliche Evangelii Gaudium e Laudato si”.
L’invito agli editori cattolici del cardinale salesiano, sulle orme di Papa Francesco, è “dare spazio ai problemi e alla creatività dei giovani, vittime e protagonisti insieme del nostro mondo globalizzato. Se al Sud del mondo i giovani, che sono straripante maggioranza, premono alle frontiere della cultura, del lavoro e della politica, non meno in Polonia e in Europa chiedono aiuto, prospettive di futuro e cittadinanza attiva”.
Raccomandazioni che erano erano presenti nel magistero di Benedetto XVI che nella Esortazione apostolica “Africae munus” del 2011 scriveva: “Cari giovani, stimoli di ogni genere possono tentarvi: ideologie, sette, denaro, droga, sesso facile, violenze […] Siate vigilanti: quanti vi fanno tali proposte vogliono distruggere il vostro futuro! Nonostante le difficoltà, non lasciatevi scoraggiare e non rinunciate ai vostri ideali, all’impegno e all’assiduità nella formazione umana, intellettuale e spirituale! Per acquisire il discernimento, la forza necessaria e la libertà di resistere a simili pressioni, vi incoraggio a mettere Gesù Cristo al centro di tutta la vostra vita mediante la preghiera, ma anche attraverso lo studio della Sacra Scrittura, la pratica dei Sacramenti, la formazione alla Dottrina sociale della Chiesa, come pure con la vostra partecipazione attiva ed entusiasta ai gruppi e ai movimenti ecclesiali”.
Sacra Scrittura, la Bibbia, qual libro che come racconta Papa Francesco in una lettera ai giovani “è un libro vecchio e sciupato” : “Potreste anche regalarmene una nuova- dice Francesco- magari anche una da 1.000 euro: no, non la vorrei. Amo la mia vecchia Bibbia, quella che ha accompagnato metà della mia vita. Ha visto la mia gioia, è stata bagnata dalle mie lacrime: è il mio inestimabile tesoro. Vivo di lei e per niente al mondo la darei via”. … “Voglio dirvi una cosa: oggi, ancor più che agli inizi della Chiesa, i cristiani sono perseguitati; qual è la ragione? Sono perseguitati perché portano una croce e danno testimonianza di Cristo; vengono condannati perché possiedono la Bibbia. Evidentemente la Bibbia è un libro estremamente pericoloso, così rischioso che in certi Paesi chi possiede una Bibbia viene trattato come se nascondesse nell’armadio bombe a mano!” … “Avete dunque tra le mani qualcosa di divino: un libro come fuoco, un libro nel quale Dio parla. Perciò ricordatevi: la Bibbia non è fatta per essere messa su uno scaffale, piuttosto è fatta per essere tenuta in mano, per essere letta spesso, ogni giorno, sia da soli sia in compagnia.” … “Volete farmi felice? Leggete la Bibbia” .
Conclude il cardinale: “Facciamo felice Papa Francesco, ma siatene certi, così faremo felici anche noi”.
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