Città del Vaticano , domenica, 3. luglio, 2016 12:15 (ACI Stampa).
Arriva al termine dell'Angelus la solidarietà del Papa per l'attentato di Dacca, in Bangladesh, che ha causato 20 morti, e degli attentati di oggi di Baghdad, Iraq, che hanno causato addirittura 83 morti. "Preghiamo insieme per loro, per i defunti e chiediamo al Signore di convertire il cuore dei violenti accecati dall’odio," dice il Papa. E lo dice al termine di una riflessione tutta basata sulla missione del cristiano "stupenda e destinata a tutti", e invitando tutti i giovani che sono presenti a "non avere paura di seguire la loro vocazione".
Il Vangelo del giorno parla di quando Gesù costituisce altri 72 discepoli, e li manda a due a due nelle città, e al ritorno li vede tornare gioiosi. Una pagina del Vangelo che ci fa capire – afferma il Papa – quanto sia importante pregare Dio perché mandi “operai per la sua messe”.
Questi operai sono appunto i “missionari”, il cui compito è “annunciare un messaggio di salvezza rivolto a tutti”, con la consapevolezza che il Regno di Dio è vicino proprio per la presenza di Gesù, che “ha avvicinato Dio a noi”.
"I missionari - aggiunge il Papa a braccio - annunziano sempre un messaggio di salvezza a tutti, anche noi missionari cristiani che diciamo una buona parola di salvezza e questo è il dono che ci dà Gesù con lo Spirito Santo. E questo annuncio è dire: 'E’ vicino a voi il Regno di Dio'."
“Questa è la buona notizia – sottolinea il Papa – che gli operai devono portare a tutti: un messaggio di speranza e di consolazione, di pace e di carità”. Il fatto che Gesù chiede ai discepoli di dire “pace a questa casa” ogni volta che visitano una famiglia significa – spiega il Papa – “il Regno di Dio si costruisce giorno per giorno e offre già su questa terra i suoi frutti di conversione, di purificazione, di amore e di consolazione tra gli uomini”.