Gyumri , venerdì, 8. luglio, 2016 14:00 (ACI Stampa).
Il cammino dell’unità non è solo una questione teologica. Ne è convinto Miqayel Ahjapayan, vescovo apostolico di Gyumri. La sua cattedrale, dedicata alle Sette Piaghe, si affaccia su piazza Vartanants, dove Papa Francesco ha celebrato la Messa lo scorso 25 giugno. E proprio a Gyumri, nel periodo dell’impero sovietico, si sono visti i fronti di un cammino fianco a fianco che non è mai terminato. Anzi, si è rafforzato.
“Nei 70 anni di comunismo – racconta il vescovo Ahjapayan – la Chiesa apostolica si è presa in carico della cura spirituale dei cattolici, senza fare alcuna differenza tra chi è cattolico e apostolico. Per 70 anni, i cattolici sono venuti alla chiesa apostolica, perché la nostra cattedrale era l’unica rimasta attiva durante il comunismo. Ma nessuno è stato chiamato a diventare apostolico”.
Anzi. “Quando distrussero tutte le chiese – continua a raccontare il vescovo – c’era il crocifisso di una chiesa cattolica che noi abbiamo portato qui, nella nostra cattedrale, e lo abbiamo messo in uno spazio dove i cattolici potevano venire a pregare. Ho mostrato questo crocifisso al Papa, quando è venuto a visitare la nostra chiesa. Così come gli ho mostrato l’icona della Madonna delle sette piaghe”.
Si tratta di una icona risalente al XIII secolo, venerata come miracolosa da cattolici e apostolici. “Ne abbiamo fatte due copie: una è stata donata al Papa e una al Catholicos Karekin II, perché nemmeno lui ne aveva una copia”, dice il vescovo Ahjapayan.
La cattedrale delle Sette Piaghe presenta anche una recente vetrata dal sapore ecumenico, nonché una croce crivellata dai colpi delle pallottole dei sovietici, posta nel giardino antistante la chiesa insieme alle tombe dei sacerdoti che sono morti sotto il comunismo.