Città del Vaticano , martedì, 28. aprile, 2015 13:19 (ACI Stampa).
Si sono salutati in maniera informale per circa mezzora, Papa Francesco e Ban Ki Moon. Un incontro non inserito nell’agenda ufficiale del Papa, ma di certo molto desiderato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite. Che ha accettato un invito della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali pur di essere in Vaticano, e parlare di ecologia. D’altronde, tutti attendono con ansia l’enciclica sull’ecologia che Papa Francesco dovrebbe pubblicare prossimamente.
Si può leggere con questo interesse la presenza in Vaticano del Segretario Generale delle Nazioni Unite. Quando Papa Francesco parlerà all’assemblea generale a New York, il prossimo 25 settembre, l’enciclica dovrebbe essere stata già pubblicata. Gli appuntamenti ecologici dell’anno (Addis Abeba a luglio, New York a settembre, Parigi a dicembre) vengono scanditi dallo stesso Ban Ki Moon, nel suo discorso di apertura al seminario “Proteggere la terra, rendere degna l’umanità” organizzato dalla Pontificia Accademia per le Scienze Sociali.
Prima dell’intervento, Papa Francesco e Ban Ki Moon si incontrano, poco dopo le nove. Si è trattato – spiega padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede – “un breve incontro di saluto in forma privata” in cui il segretario dell’Onu ha espresso al Papa “l’attesa per il discorso” che il Pontefice rivolgerà all’Onu il 25 settembre, e ha illustrato al Pontefice “alcuni punti dell’attuale impegno delle Nazioni unite a proposito non solo delle questioni ambientali, ma anche dei migranti e delle drammatiche situazioni umanitarie nella aree del mondo colpite dal conflitti”.
Poi, Ban Ki Moon ha preso la parola in Pontificia Accademia delle Scienze. Di fronte a varie personalità, tra cui il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, Ban Ki Moon ricorda che a dicembre, a Parigi, i governi si incontreranno per “definire un significativo accordo universale sul cambiamento climatico.” “Parigi non è il punto di arrivo, ma deve essere un punto di svolta nel trovare una strada comune nell’affrontare il cambiamento climatico,” afferma il Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Da parte vaticana, due sono i temi chiave su cui dovrebbero polarizzare le posizioni.: lo sviluppo sostenibile e il dovere di proteggere. Una nozione – quest’ultima – che “può essere declinata come il dovere di proteggere la popolazione (dalla guerra) e il dovere di proteggere la creazione (dallo sfruttamento),” ha spiegato un officiale vaticano che ha preso parte ai colloqui sul tema.