Città del Vaticano , martedì, 28. giugno, 2016 15:30 (ACI Stampa).
Il supporto ai rifugiati e ai migranti è il centro di un impegno ecumenico reso visibile nell'incontro di Lesbo, e che Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli, ricorda nella lettera inviata in occasione dei Santi Pietro e Paolo. Un ricordo, quello dell'incontro a Lebso, che ha ricordato anche Papa Francesco alla delegazione ortodossa che ha ricevuto in forma privata alla vigilia della festa dei Santi Pietro e Paolo.
La lettera di Bartolomeo accompagna proprio la delegazione del Patriarcato Ecumenico. "Le nostre Chiese - scrive il Patriarca - sentono il grido delle vittime della violenza e del fanatismo, discriminazione e persecuzione, l'ingiustizia sociale e la povertà e la fame. La crisi contemporanea dei rifugiati e dei migranti dimostra la necessità dei paesi europei di affrontare questo problema sulla base degli antichi principi cristiani della fraternità e della giustizia sociale. Ci rendiamo conto che la civiltà europea non può essere compresa senza il riferimento alle sue radici cristiane".
Bartolomeo prosegue facendo un cenno alla "cultura della solidarietà", che "la vita nella Chiesa incorpora, con la Santa Eucaristia, una vita di preghiera, la lotta ascetica e interna contro le passioni, come pure la resistenza contro il male sociale e la lotta per il prevalere della giustizia e della pace".
"Siamo convinti - scrive ancora Bartolomeo - che i nostri sforzi e le iniziative comuni per quanto riguarda le sfide mondiali del nostro tempo continueranno, perché costituiscono un buona testimonianza per la Chiesa di Cristo, servire l'uomo e il mondo, mentre allo stesso tempo continuiamo a manifestare e rafforzare la nostra responsabilità spirituale davanti alle sfide del nostro tempo, a beneficio del mondo cristiano e all'umanità nel suo insieme".
Nella lettera Bartolomeo fa poi un riferimento anche all'Enciclica "Laudato Si" di Papa Francesco, ringraziandolo per l'attenzione alle iniziative ecologiche del Patriarcato ecumenico.