Città del Vaticano , martedì, 28. giugno, 2016 14:30 (ACI Stampa).
La Chiesa Cattolica e quella Ortodossa devono collaborare insieme in attività concrete verso chi è bisognoso e sofferente. E' una delle riflessioni di Papa Francesco contenuta nel discorso alla Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, giunta come di tradizione a Roma in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
La Delegazione inviata da Bartolomeo I è guidata da Methodios, Metropolita di Boston e accompagnato dall'Arcivescovo di Telmessos e dal Diacono patriarcale Nephon Tsimalis.
"Esistono, a partire dai primi secoli -afferma il Papa - molte differenze tra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli in ambito liturgico, nelle discipline ecclesiastiche e anche nel modo di formulare l’unica verità rivelata. Tuttavia, alla base di tutte queste forme concrete che le nostre Chiese hanno assunto nel tempo, vi è sempre la stessa esperienza dell’amore infinito di Dio per la nostra piccolezza e fragilità e la medesima vocazione ad essere testimoni di tale amore verso tutti". Dunque tante differenze liturgiche, ma la stessa esperienza di amore per Dio.
E la misericordia, per Francesco, diventa " il criterio dei nostri rapporti reciproci".
"Se - continua il Pontefice -come cattolici e ortodossi, vogliamo proclamare insieme le meraviglie della misericordia di Dio al mondo intero, non possiamo conservare tra noi sentimenti e atteggiamenti di rivalità, di sfiducia, di rancore".