Città del Vaticano , domenica, 19. giugno, 2016 10:00 (ACI Stampa).
È stato con un messaggio di incoraggiamento che Papa Francesco ha accolto i primi diplomati del programma di studi avanzi intitolato “Tutela dei Minori”. “State facendo – ha detto Papa Francesco in una lettera - un grande sforzo per prevenire e curare la piaga degli abusi sui minori, abbiate coraggio e pazienza: sono certo che incontrerete molti sorrisi di gratitudine”.
La lettera del Papa è stata inviata alla cerimonia durante la quale i primi 19 studenti del corso avanzato in Tutela dei Minori hanno ricevuto il diploma. Il corso è stato avviato nel febbraio 2016. Si tratta di un corso interdisciplinare e interattivo, ed è parte di un lungo programma messo in atto dalla Pontificia Università Gregoriana per affrontare il caso degli abusi.
L’approccio portato avanti è quello di guarigione e rinnovamento che era già stato del Cardinal Joseph Ratzinger quando guidava la Congregazione della Dottrina della Fede. Ed è diventato un approccio certificato con un simposio, organizzato all’università Gregoriana dal 6 al 9 febbraio 2011, organizzato in modo da delineare una risposta allo scandalo degli abusi.
Un anno dopo, l’Università Gregoriana ha lanciato il Centro per la Protezione dei Minori. Il centro (i cui uffici furono inizialmente stabilit a Monaco) era il frutto della collaborazione tra la Pontificia Università Gregoriana, l’arcidiocesi di Monaco e Frisinga e il dipartimento di Psichiatria e di Psicoterapia infantile dell’Università di Ulm. E funziona come una centro di e-learning, multilingue, che crea una competenza necessaria per affrontare e prevenire gli abusi sessuali sui minori.
E da qui è venuto l’impegno di Papa Francesco, con l’istituzione della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori. Secondo le parole del Cardinal Sean O’Malley – che ne ha proposto la costituzione – la commissione “studierà programmi attualmente in corso per la protezione dei bambini; farà suggerimenti per nuove iniziative sul tema da parte della Curia, in collaborazione con vescovi, conferenze episcopali, superiori religiosi e conferenze dei superiori degli ordini religiosi; identificherà persone qualificate per la sistematica implementazione di queste iniziative”. I membri della commissione sono tutti laici in qualche modo esperti, incluse due ex vittime.