Città del Vaticano , mercoledì, 15. giugno, 2016 10:50 (ACI Stampa).
La parabola del cieco incontrato da Gesù sulla strada verso Gerico. Il cieco che crede fermamente che la fede in Gesù possa salvarlo. E Gesù lo salva e gli ridona la vista. E’ la parabola raccontata nel Vangelo di Luca, commentata da Papa Francesco nell’Udienza Generale di mercoledì 15 giugno.
Commentando il brano del Vangelo, il Papa spiega ai fedeli: “Un giorno Gesù avvicinandosi alla città di Gerico, ridò la vista ad un cieco che mendicava lungo la strada. Oggi vogliamo cogliere il significato di questo segno perché tocca anche noi direttamente. Luca dice che il cieco era seduto sul bordo della strada a mendicare. Il cieco a quei tempi non poteva che vivere di elemosina, la figura di questo cieco rappresenta tante persone che anche oggi si trovano emarginate a causa di uno svantaggio fisico o di altro genere, ed è separato dalla folla, mentre la gente passa indaffarata nei suoi pensieri; e la strada, che può essere un luogo di incontro, per lui invece è il luogo della solitudine. Tanta folla che passa ... ma lui è lì solo”.
E qui il Papa rammenta alla folla l’importanza della città di Gerico e cosa disse Mosè al popolo di Israele: “Gerico, la splendida e rigogliosa oasi nel deserto. Sappiamo che proprio a Gerico giunse il popolo di Israele al termine del lungo esodo dall’Egitto: quella città rappresenta la porta d’ingresso nella terra promessa. Ricordiamo le parole che Mosè pronuncia in quella circostanza. Diceva così: “Se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso in una delle tue città nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà, non indurirai il tuo cuore e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso. Poiché i bisognosi non mancheranno mai nella terra, allora io ti do questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nella tua terra”.
“Quante volte noi quando vediamo tanta gente per la strada - dice Francesco - gente bisognosa, ammalata, e sentiamo fastidio…quante volte quando ci troviamo davanti tanti profughi e rifugiati sentiamo fastidio…è una tentazione, tutti noi abbiamo questo, anche io! “
Il Papa aggiunge: “L’indifferenza e l’ostilità rendono ciechi e sordi, impediscono di vedere i fratelli e non permettono di riconoscere in essi il Signore. E quando questa indifferenza e ostilità diventano aggressione e insulto, ma cacciateli via tutti questi, questa è aggressione ed è quello che faceva la gente quando il cieco gridava”.