Macerata , sabato, 11. giugno, 2016 12:00 (ACI Stampa).
Anche questa volta Papa Francesco effettuerà, come ormai sua consuetudine, un collegamento telefonico per salutare i fedeli radunati nello stadio maceratese, per il Pellegrinagigo Macerata- Loreto.
Giancarlo Vecerrica, amministratore apostolico della diocesi di Fabriano-Matelica ha detto: “Ho parlato con papa Francesco in occasione della benedizione della fiaccola della pace, che sabato arriverà all’Helvia Recina trasportata dai teofori. E’ in fermento per fare il collegamento, mi ha chiesto più volte informazioni sull’orario esatto. Il suo pensiero è rivolto soprattutto ai giovani, sembra molto preoccupato per il loro futuro e mi ha salutato con questo messaggio: Andate avanti con coraggio”.
Tra gli ospiti sono state annunziate la presenza di padre Ibrahim, il sacerdote francescano che porterà una testimonianza sulla vita dei cristiani ad Aleppo; eppoi saranno presenti anche i detenuti della Cooperativa Sociale Giotto del Carcere ‘Due Palazzi’ di Padova, che faranno il cammino insieme agli altri pellegrini e porteranno la loro testimonianza, insieme alle lettere di due ergastolani che avrebbero voluto partecipare.
Il presidente del comitato pellegrinaggio a Loreto, Ermanno Calzolaio, ha spiegato cole è stato scelto il tema, ‘Tu sei unico’: “L’idea è nata a Roma quando un fedele, dalla folla gridò al Papa Francesco sei unico. Il pontefice si voltò e rispose: Tu sei unico. E’ proprio da questa attenzione che il Papa ha verso ciascuno di noi che vogliamo prendere ispirazione per il pellegrinaggio del giubileo”.
Mentre il vescovo della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, mons. Nazzareno Marconi, ha ricordato il motivo per cui mons. Vecerrica, a quel tempo (1978) insegnante di religione nelle scuole superiori di Macerata: “L’Italia è in tempi di esami. Le nuove classi dirigenti e quelle passate dovranno superare la prova. Serve grande attenzione al sociale perché siamo tutti pezzi unici, Dio non fa le persone in serie. Dobbiamo pregare per il superamento degli esami e per vivere con una speranza rinata. Quindi come 38 anni fa, quando incominciò la storia del pellegrinaggio per celebrare la fine della scuola, di nuovo ci ritroviamo a pregare perché gli esami vadano bene”.