Roma , sabato, 11. giugno, 2016 14:00 (ACI Stampa).
“La buona volontà di scrivere trova mille ostacoli da ogni parte. Di mano in mano che io passo attraverso i singoli paesi di questa regione benedetta, vengo segnando sul mio taccuino le cose e le persone che incontro, e le impressioni del mio spirito; ma ormai le cose e le impressioni mi si moltiplicano, così che mi è impossibile seguirle. Sono dunque costretto a lasciarle nella penna ed accontentarmi di rapidi accenni; ma il cuore non le dimentica, e chi sa che non venga il tempo di svegliarle un poco e di dar loro un poco di aria”.
Il pellegrino che scrive nel 1906 queste parole è Angelo Roncalli, la regione benedetto la Terra Santa, la Palestina ancora sotto il dominio ottomano.
I preziosi ricordi di un prete che diventò Papa e ora è santo sono raccolti in un volumetto delle Edizioni Terra Santa che diventa un piccolo gioiello anche grazie alle foto storiche di un mondo ormai lontanissimo.
Ecco come Roncalli descrive ad esempio la salita al Tabor: “Ciascuno di noi cavalcava un piccoloasinello, e non dico che il viaggio fosse del tutto piacevole; ma la compagnia, si dice, fa buon sangue, e l’allegria non ci mancò. Compimmo la nostra salita da Nazareth in menodi tre ore.
Ma quando si è guadagnata, con qualche sudore, la cima, santificata dalla presenza di Gesù, quando si riposa la mente ed il corpo in mezzo alle memorie del gran fatto, veramente è naturale di dire: Bonum est nos hic esse”.