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Il restauro della ‘Madonna con Bambino tra San Michele e Sant’Antonio Abate’

 ‘Madonna con Bambino tra San Michele Arcangelo e Sant’Antonio Abate’ |  | Diocesi di Assisi ‘Madonna con Bambino tra San Michele Arcangelo e Sant’Antonio Abate’ | | Diocesi di Assisi

Si inaugura questo pomeriggio alle 17 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di Valfabbrica, l’affresco restaurato della ‘Madonna con Bambino tra San Michele Arcangelo e Sant’Antonio Abate’. Si tratta di un affresco di grandi dimensioni, di autore ignoto ma che potrebbe essere un’opera del Maestro di San Verecondo. Lo comunica la Diocesi di Assisi.

La cerimonia sarà aperta dalla Messa presieduta da Monsignor Vincenzo De Gregorio, consulente musicale della Conferenza episcopale italiana, abate della Cappella del tesoro di San Gennaro, preside del Pontificio Istituto di musica sacra a Roma. 

Al termine del rito si svolgerà la presentazione dell’affresco e del restauro. Interverranno tra gli altri don Antonio Borgo, parroco di Valfabbrica; Maria Brucato, Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria; Francesca Canella, Paola Mancini, Elena Mercanti, Christiane Zschiesche, restautrici della società cooperativa Cbc; Francesca Cerri, Ufficio beni culturali della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino.

“Quattro anni or sono – spiega don Antonio Borgo - quando arrivai come parroco in questa parrocchia nella cappella feriale era collocato questo affresco in uno stato decadente. Veniva via tutta la pittura come squame. Subito mi adoperai affinché venisse fatta un'opera di messa in sicurezza dell'opera. Così in tre giorni si riuscì a bendare il dipinto. Fu a deposito imballato presso l'Antica Abazia Benedettina di proprietà della parrocchia anch'essa dedicata alla Vergine Assunta (era l'antica chiesa parrocchiale). Grazie al contributo di 10.000 euro, che ci è stato accordato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Perugia si è potuto procedere per l'opera di restauro. Dopo le dovute autorizzazioni e sopraluoghi della Soprintendenza, il lavoro di restauro è stato affidato alle restauratrici della Società cooperativa Cbc Francesca Canella, Paola Mancini, Elena Mercanti, Christiane Zschiesche. Un lavoro a 8 mani per la delicatezza dell'intervento. Tale affresco fu staccato da un'edicola sita nel paese in via Castellana di proprietà della famiglia di Pacifico Lombardi. Siccome già allora versava in uno stato di degrado, la famiglia Lombardi pensò di donarlo alla parrocchia. Fu così che l'allora parroco don Ulisse Reali provvide per l'esecuzione. Era il 24 ottobre 1965. L'affresco venne restaurato da un pittore del paese il signor Lerz che, con i materiali allora disponibili, fece un'opera di restauro e di ridipintura di alcune parti mancanti che ha permesso che arrivasse fino a noi. Ovviamente l'affresco, secondo alcune fonti (non tutte certe e corrette) sarebbe appartenuto ad una antica chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate sita fuori le mura castellane. Siamo intorno al 1700. Tuttavia la fattezza del dipinto fa pensare, secondo alcune ipotesi e studi da mettere in atto, che l'affresco fosse in un altro luogo (probabilmente la Badia). Il direttore dei musei vaticani ha inviato un suo messaggio di augurio e di felicitazioni come anche monsignor Valerio Panasso direttore dell'Ufficio beni culturali della Cei”.

 

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