Città del Vaticano , mercoledì, 1. giugno, 2016 13:24 (ACI Stampa).
Un breve incontro con un istituto che si riferisce al giaismo, una antica religione indiana, per sottolineare la crescita insieme nella “responsabilità nella cura del Creato, di quel dono che tutti abbiamo ricevuto perché ne abbiamo cura.” Prima dell’udienza generale, Papa Francesco si incontrato con l’Institute Jainology di Londra, in un momento privato che sembra ormai sempre più destinato dal Papa ad incontri di carattere interreligioso per sviluppare sinergie ed interessi comuni.
Ma cosa è il giainismo? Si tratta di una antica religione indiana, una fede a sé stante che in realtà è più una filosofia perché non ci sono verità definite. Il giainismo prende le mosse dall’asceta Mahavira, vissuto nel VI secolo a. C., il quale indicava la via della perfezione umana sulla base della non violenza. Vivendo così, si possono comprendere e codificare verità che si sono manifestate all’umanità in maniera occasionale o attraverso uomini che hanno raggiunto l’illuminazione.
L'Institute of Jainology di Londra, nato nel 1983, ha proprio l’obiettivo di propagare questa filosofia attraverso l’arte la cultura e l’educazione. Gli obiettivi sono creare una piattaforma attraverso cui far interagire le differenti comunità giainiste e le organizzazione, promuovere relazioni interfede, magari anche elaborare un’arte peculiare di ispirazione giainista con un particolare interesse al rispetto per tutti gli esseri viventi dell’ambiente e creare opportunità di studi della fede, nonché catalogare gli antichi manoscritti giainisti.
Una attività che il Papa mostra di apprezzare. “Vi do – dice loro - il benvenuto e mi piace questo incontro, un incontro che fa crescere la nostra responsabilità nella cura del creato, di quel dono che tutti noi abbiamo ricevuto - il dono del creato – perché ne abbiamo cura”.
Sottolinea Papa Francesco che “il creato è lo specchio di Dio”, e che “a tutti piace Madre Terra, perché è quella che ci ha dato la vita e ci custodisce, ma anche la sorella terra, che ci accompagna nel cammino dell’esistenza”.