Città del Vaticano , domenica, 29. maggio, 2016 11:06 (ACI Stampa).
“Il servitore sa aprire le porte del suo tempo e dei suoi spazi a chi gli sta vicino e anche a chi bussa fuori orario, a costo di interrompere qualcosa che gli piace o il riposo che si merita”. Parola del Papa che aggiunge: a me fa male al cuore quando vedo orario nelle parrocchie poi non c’è porta aperta non c’è nessuno, e chiede di “avere il coraggio di trascurare gli orari”.
Francesco lo ha ricordato ai diaconi di tutto il mondo che oggi hanno celebrato il loro Giubileo in San Pietro. Alle ore 10.30 il Papa ha celebrato la messa in piazza. Francesco cita San Paolo “apostolo e servitore, stanno insieme, non possono mai essere separati” dice ; sono come due facce di una stessa medaglia: chi annuncia Gesù è chiamato a servire e chi serve annuncia Gesù”.
Parla del servizio il Papa e dice “chi serve, infatti, non è un custode geloso del proprio tempo, anzi rinuncia ad essere il padrone della propria giornata” e “ vivendo nella disponibilità, il vostro servizio sarà privo di ogni tornaconto ed evangelicamente fecondo”.
Commenta il Vangelo della domenica del tempo ordinario il Papa, seguendo il calendario vaticano secondo il quale la Solennità del Corpus Domini è stata celebrata giovedì.
La guarigione del servo del centurione. Gesù è colpito “dalla grande umiltà del centurione, la sua mitezza” e “ si fa piccolo, discreto, non alza la voce e non vuole disturbare. Si comporta, forse senza saperlo, secondo lo stile di Dio”. E “questi sono anche i tratti miti e umili del servizio cristiano, che è imitare Dio servendo gli altri: accogliendoli con amore paziente, comprendendoli senza stancarci, facendoli sentire accolti, a casa, nella comunità ecclesiale, dove non è grande chi comanda, ma chi serve . Così, cari diaconi, nella mitezza, maturerà la vostra vocazione di ministri della carità”.