Istanbul , martedì, 24. maggio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Quattro impegni della Santa Sede per la pace nel mondo: li delinea il Cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, all’apertura della Conferenza Umanitaria Mondiale che si tiene a Istanbul in questi giorni. Una Conferenza su cui lo stesso Papa Francesco ha puntato i riflettori, parlandone sin dal discorso di inizio anno agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede.
E che la Santa Sede creda nella possibilità di questa conferenza è data dall’altissimo rango della delegazione inviata da Papa Francesco: la guida il cardinal Parolin, c’è l’arcivescovo Bernardito Auza, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di New York, e l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, che è stato osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite di Ginevra e che ora è membro del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Quali sono i quattro impegni della Santa Sede? Il lavoro “infaticabile” con governi, società civile e persone di buona volontà “per promuovere il disarmo e la prevenzione dei conflitti e per sostenere sforzi a lungo termine per costruire una pace duratura”.
Quindi, lo sviluppo “attraverso la diplomazia formale e informale”, una “cultura della pace, di solidarietà attiva e pieno rispetto per l’inerente dignità umana”, ma anche “un dialogo interreligioso dinamico”, con la convinzione che “le religioni possono essere una forza positiva nel prevenire e far cessare i conflitti”.
Il terzo impegno è nell’impiego delle risorse per “incoraggiare le scuole e le istituzioni sociale” ad educare “alla pace e alle società inclusive”.