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Gänswein: Benedetto XVI ha creato una nuova realtà nella Chiesa

L'Arcivescovo Georg Gänswein |  | Aci group
L'Arcivescovo Georg Gänswein | Aci group
L'arcivescovo Georg Gaenswein |  | Walter Breitenmoser/ CNA
L'arcivescovo Georg Gaenswein | Walter Breitenmoser/ CNA

Si può esaminare con la scienza storica un pontificato per alcuni versi ancora in corso? É stato questo il tentativo del libro “Oltre la crisi della Chiesa. Il pontificato di Benedetto XVI” di Don Roberto Regoli edito da Lindau che è stato presentato alla Pontificia Università Gregoriana dal segretario personale di Benedetto e Prefetto della Casa Pontificia, l’arcivescovo Georg Gänswein.

Una occasione per avere proprio da questo testimone di eccezione una lettura a tre anni dal termine del pontificato “attivo” di Benedetto XVI.

Eccellenza, come si fa a servire due Pontefici?

Un servizio è sempre un servizio che deve avere la buona volontà, la disponibilità  e va fatto con il cuore e con l’anima. Lo faccio, ho cominciato a farlo e vorrei continuare a farlo.

É chiaro, non vorrei tanto dire che sono due mondi diversi, ma sono esperienze diverse. Ma una esperienza può arricchire l’altra e può essere un aiuto per l’altra. All’inizio non era facile, ma sono passati tre anni ed ho imparato. E in questi tre anni ho trovato spero una buona strada per servire sia Papa Francesco che Papa Benedetto in modo sufficiente.

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Cosa pensa del fatto che alcune cose iniziate da Papa Benedetto e ora sono state proseguite da Papa Francesco sembrano per molti come delle novità?

Dipende un po’ da come un persona che vede da fuori valuta un situazione. O vede la continuità, perché c’è continuità. O non vuole vedere la continuità. Perché molte cose sono diverse, almeno nello stile, nel fare. Ma lo stile è una cosa, il contenuto è un’altra cosa. E in questo io vedo certamente uno stile diverso, è totalmente normale.  Ma riguardo ai punti importanti c’è una continuità che io da vicino vedo, e posso dire solo ciò che vedo e questo mi convince.

Lei ha parlato nella sua presentazione del “Munus Petrinum” come di qualcosa che Papa Benedetto ha rinnovato, ripresentato e riproposto profeticamente. Cioè?

Il Munus Petrinum per quanto riguarda l’aspetto della rinuncia. É una nuova istituzione quella del Papato emerito, il Papa emerito. Una tesi che risulta dalla lettura e dalla valutazione del libro di Roberto Regoli. Viviamo con due Papi, uno è il Papa regnante e l’altro è il Papa emerito. Alla fine del pontificato Benedetto XVI ha promesso di aiutare la Chiesa e una volta ha detto che la Chiesa non si governa soltanto con decisioni, ma si governa anche e anzitutto con la preghiera, con la sofferenza e con il sacrificio. É ciò che continua a fare da quando è diventato Papa emerito.

Lei vive la storia e la cronaca di due pontificati, e questo è un libro di storia. Pensa che sia sufficiente il tempo trascorso dalla fine del pontificato di Papa Benedetto per una lettura storica?

Il libro come io l’ho letto e valutato, è un approccio chiaramente audace, però un approccio di uno storico che cerca di aprire le fonti che sono accessibili e di valutare le fonti. Regoli ha avuto il coraggio di valutarle e di dire anche ciò che pensa. Certo ci sono stati altri prima di lui e ce ne saranno altri dopo. Quando saranno più accessibili altre fonti tutto il mosaico sarà più pieno e completo e comprensibile. Ma adesso ci sono alcuni pezzi di un mosaico che si può vedere in un modo e nell’altro.

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Più teologia o più governo nella storia del pontificato di Benedetto XVI?

Il teologo è diventato Papa. É chiaro il teologo rimane teologo anche da Papa come da cardinale. Questa è la sua grande dote del Signore e questa dote l’ha esercitata e applicata anche da Papa. Per il governo ha certo avuto anche aiuto personale e spero che sia stato sufficiente per il governo degli otto anni del Pontificato.

 

Al termine del colloquio l’Arcivescovo ha detto anche che il Papa emerito sta bene e che presto lo vedremo in pubblico in occasione dei suoi 65anni di sacerdozio il 29 giugno. Non ha specificato altro, ma certo il 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo ci sarà una messa solenne in San Pietro.