Reggio Emilia , domenica, 22. maggio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Il percorso giubilare nelle Diocesi d'Italia porta Acistampa ed i suoi lettori a incontrare il Vescovo di Reggio Emilia - Guastalla, Monsignor Massimo Camisasca. A lui abbiamo chiesto come la Diocesi emiliana stia vivendo questo percorso giubilare straordinario voluto da Papa Francesco.
Il Papa ha voluto che ogni Diocesi potesse celebrare a livello locale il Giubileo con l'apertura di una Porta Santa in ogni cattedrale. La Sua Diocesi come sta vivendo questo Anno Santo?
Sono rimasto positivamente sorpreso dai pellegrinaggi delle diverse zone della Diocesi in Cattedrale. Sia per il numero di persone che vi hanno preso parte – da mille a duemila persone per ogni pellegrinaggio, complessivamente oltre 10 mila fedeli – sia per la serietà e la profondità con cui tantissimi hanno vissuto questi momenti. A questi pellegrinaggi sono seguiti quelli per categorie o professioni, anch'essi molto partecipati. Abbiamo pregato assieme e riflettuto sulla parabola del Buon Samaritano. In alcuni casi ho risposto ad alcune domande dei presenti soprattutto negli incontri con i ragazzi e i più piccoli. Quando sono sceso in cattedrale per confessare ho potuto registrare un ritorno alla confessione di persone che ne erano lontane da molti anni. Tutto ciò non deve indurci ad assumere atteggiamenti trionfalistici, è solo l'inizio di una nuova semina.
Quali sono le iniziative messe in campo dalla Diocesi? Il Papa richiama spesso alle opere di misericordia. Come vi siete attrezzati per rispondere a questo appello?
In Diocesi è molto viva l'accoglienza di coloro che sono soli, malati,… attraverso le Case della Carità, la Caritas, la Pastorale nelle carceri, le numerose case di accoglienza. Il Giubileo ha attraversato e attraversa tutte queste esperienze richiamando al fuoco originario che le ha fatte nascere. Un dormitorio per coloro che non hanno dove vivere verrà allestito e rimarrà come frutto visibile di questo Anno Santo.