Città del Vaticano , giovedì, 19. maggio, 2016 11:14 (ACI Stampa).
Nella Messa del mattino a Casa Santa Marta il Papa parla dello sfruttamento nel lavoro e delle ricchezze. E definisce coloro che si arricchiscono a discapito degli altri come delle "sanguisughe".
Papa Francesco commenta la prima lettura, la lettera di San Giacomo, e secondo quanto riportato dalla Radio Vaticana, afferma: "Le ricchezze in se stesse sono buone, ma sono relative, non sono una cosa assoluta.Sbagliano, infatti, quelli che seguono la cosiddetta “teologia della prosperità”, secondo la quale Dio ti fa vedere che tu sei giusto se ti dà tante ricchezze”.
Il Papa spiega che le ricchezze possono diventare delle catene che "tolgono la libertà di seguire Gesù". “Quando le ricchezze si fanno con lo sfruttamento della gente - indica il Papa - quei ricchi che sfruttano, sfruttano il lavoro della gente e quella povera gente diviene schiava. Ma pensiamo a oggi, pensiamo qui: ma in tutto il mondo accade lo stesso".
Papa Francesco nella sua omelia racconta la condizione di molti lavoratori, soprattutto giovani, di oggi che hanno un contratto di lavoro per pochi mesi,senza pensione e assicurazione sanitaria: "Questi che fanno questo sono vere sanguisughe e vivono dei salassi del sangue della gente che rendono schiavi del lavoro”.
Papa Francesco ricorda un episodio, una ragazza gli raccontò che aveva trovato un lavoro da 11 ore al giorno a 650 euro in nero. "Questi ricchi – osserva il Pontefice – ingrassano in ricchezze e il sangue di tutta questa gente che avete succhiato e di cui avete vissuto, è un grido al Signore, è un grido di giustizia. Lo sfruttamento della gente oggi è una vera schiavitù.E’ vero, la gente non va a prenderli in Africa per venderli in America: no. Ma è nelle nostre città. E ci sono questi trafficanti, questi che trattano la gente con il lavoro senza giustizia.Affamare la gente con il loro lavoro per il mio profitto! Vivere del sangue della gente. E questo è peccato mortale".