Città del Vaticano , sabato, 14. maggio, 2016 18:48 (ACI Stampa).
Nella piccola aula del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano questa mattina alle 9.30 ancora una udienza per il processo per la sottrazione di documenti riservati. Presenti solo tre degli imputati, assenti i due giornalisti coinvolti.
L’udienza si è aperta con la lettura di un’Ordinanza con cui il Tribunale ha disposto che non abbia luogo l’audizione di tre testimoni che erano stati richiesti dalla difesa della Chaouqui in ragione del loro ufficio, cioè il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, il cardinale Santos Abril y Castelló, Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore e l’arcivescovo Konrad Krajewski, Elemosiniere di Sua Santità.
Tutti e tre hanno inviato delle comunicazioni scritte nelle quali hanno dichiarato di volersi avvalere di quanto disposto dall’art. 248, secondo comma, del Codice di Procedura Penale, cioè: “I pubblici ufficiali non possono essere obbligati a deporre su ciò che è stato loro confidato per ragioni d’ufficio, salvo i casi in cui la legge li obbliga espressamente a informarne la pubblica autorità…”.
Parolin ha tenuto ad aggiungere “che sentiva di dover specificare di non aver alcun elemento da riferire per quanto riguarda l’argomento su cui era stato citato come testimone, cioè il rapporto fra Mons. Vallejo Balda e la Sig.ra Chaouqui” come riporta una nota di Padre Lombardi.
Ascoltati invece Augusto Paolo Lojudice, Vescovo ausiliare di Roma, richiesto dalla difesa della Choauqui; Roberto Minotti, già responsabile dell’informatica nella Prefettura degli Affari Economici all’epoca dei fatti, e monsignor Alfredo Abbondi, Capo Ufficio della stessa Prefettura, richiesti come testimoni dal Promotore di Giustizia.