Betlemme , lunedì, 16. maggio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
I bellissimi mosaici della Basilica della Natività a Betlemme riprendono vita. Continuano infatti i lavori di restauro della chiesa più importante della cristianità, partiti un anno e mezzo fa dal tetto, e giunti oggi al basso della navata della basilica, considerata per l’arte bizantina, una delle più importanti e antiche al mondo.
I mosaici straordinari risultano offuscati dal tempo, dall’incuria, dai molti interventi sovrapposti: ora, e fino a giugno, sono in corso i restauri, particolarmente delicati, dell’intero complesso. E sono stati affidati ad alcuni esperti italiani.
“La ditta italiana prescelta per l’impresa (la Piacenti di Prato) - spiega fra' Eugenio Alliata, direttore del Terra Sancta Museum di Gerusalemme, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dei lavori - prosegue il cantiere secondo contratto servendosi di professionisti esperti di volta in volta nelle diverse arti del legno, della pietra, della pittura, del mosaico. Terminata con successo la riparazione delle coperture – continua Fra Alliata - si è passati alle murature ponendo rimedio allo stato di precarietà riscontrato in più parti dell’edificio. Il nartece, soprattutto, potrà essere liberato dai sostegni lignei collocati ormai quasi ottanta anni fa, durante il mandato britannico sulla Palestina. Le sue volte sono state rinforzate e il loro peso non spinge più ora a parte le murature antiche. I contrafforti medioevali che appesantiscono e oscurano la facciata esterna non sarebbero adesso più necessari ma non si vorrebbe modificare l’aspetto tradizionale dell’ingresso caratterizzato agli occhi di tutti, se vogliamo, principalmente dalla sua umiltà”.
“Abbiamo cercato di capire il “linguaggio” d’ogni legno e d’ogni chiodo — commenta Giammarco Piacenti, della omonima ditta di Prato che si occupa dei restauri, ormai un residente di Betlemme — e abbiamo usato le stesse tecniche utilizzate dagli ingegneri dell’imperatore Giustiniano: perfette ancora oggi”.
Susanna Sarmati, direttore della Progettazione del Restauro degli apparati decorativi, afferma: ”Un lavoro meraviglioso, che riporta indietro nel tempo. Un po’ come essere con i primi mosaicisti che mettevano per la prima volta il mosaico sulle pareti”.