Roma , lunedì, 9. maggio, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Essere sacerdoti, prima di tutto. E’ questo l’impegno di padre Clete Kiley, dell’arcidiocesi di Chicago, che da cinque anni è il direttore dell’ufficio delle politiche di immigrazione di UNITE HERE. Ovvero, lavora con uno dei sindacati più diffusi degli Stati Uniti, quello dei lavoratori degli alberghi e dei ristoranti. Un sindacato i cui membri sono quasi tutti latino-americani. “Sono cattolici, vengono da Paesi cattolici, ma sono molto secolarizzati. E il nostro primo impegno è quello di star loro vicino, da sacerdoti”, racconta ad ACI Stampa.
Padre Kiley è uno dei partecipanti al Seminario su Sviluppo Sostenibile e Futuro del Lavoro nel Contesto del Giubileo della Misericordia, che si è tenuto a Roma dal 2 al 5 maggio. Caritas Internationalis e Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale del Lavoro, hanno messo insieme uomini di Chiesa, sindacalisti, politici, “agenti di sviluppo” locali per comprendere come meglio essere vicini al mondo del lavoro.
Da cinque anni, padre Kiley lavora con il sindacato. Tutto è nato per caso. “Avevo lavorato come parroco a Chicago, soprattutto con gli immigrati, e poi nella Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, e uno del sindacato mi chiese se potevo dar loro una mano. E io dissi: ‘Non sono un free agent, devo prima chiedere al mio cardinale’. “
Il suo “cardinale” era l’allora arcivescovo di Chicago, il Cardinal Francis George, recentemente scomparso. “Dopo questa conversazione, sono andato a raccontare tutto al Cardinal George. E il Cardinale mi ha risposto: ‘A Chicago abbiamo una lunga storia di sacerdoti coinvolti nel mondo del lavoro. Tu lo vuoi fare?’ E io ho risposto: ‘Mi sembra come una chiamata, ma lei me lo deve confermare’. E il Cardinale ha risposto: ‘Mi sembra una cosa interessante. Ma ricorda che devi essere un prete in una situazione molto secolare’.”
Un impegno che padre Kiley non ha mai dimenticato. “La prima cosa che ho fatto – continua a raccontare – è stata creare un ponte tra la Conferenza Episcopale USA e il mondo del sindacato per promuovere una riforma dell’immigrazione”.