Città del Vaticano , mercoledì, 22. aprile, 2015 9:12 (ACI Stampa).
L’unica biografia ufficiale di Papa Francesco si chiama “El Jesuita,” “Il Gesuita.” Titolo non casuale, scelto dallo stesso allora arcivescovo di Buenos Aires. Perché in fondo quello è Papa Francesco: un gesuita, permeato dallo spirito ignaziano, che si riflette in molti suoi gesti e iniziative. Dalla volontà di andare a pregare alla fine di ogni viaggio a Santa Maria Maggiore, lì dove Ignazio celebrò la sua prima Messa, al suo continuo accennare alla “Chiesa gerarchica;” dalla sua disciplina quasi militare della preghiera e del lavoro, fino alle sue sottolineature che si arriva all’umiltà attraverso l’umiliazione. E poi, i suoi discorsi sulla corruzione, profondamente permeati dallo spirito di Sant’Ignazio di Loyola.
Il legame al fondatore della Compagnia di Gesù c’è anche nella data scelta per il giorno della sua professione religiosa, una data tra l’altro comune nella compagnia del Gesù. Jorge Mario Bergoglio, divenne gesuita il 22 aprile 1973, 42 anni fa. E fu il 22 aprile 1542 Ignazio di Loyola e i suoi primi compagni pronunciarono a Roma la loro professione solenne dopo l'approvazione da parte di papa Paolo III del nuovo Ordine allora nascente.
Papa Francesco omaggiò il giorno della professione religiosa di Ignazio il 14 aprile 2013. Papa Francesco era a San Paolo Fuori Le Mura, a prendere possesso della Basilica, e volle soffermarsi proprio davanti l’immagine della Madonna davanti la quale il fondatore della sua congregazione pronunciò i primi voti.
Il legame con Ignazio era stato però certificato ancora prima, con la decisione di Papa Francesco di andare a pregare a Santa Maria Maggiore nel primo giorno da Papa. Proprio a Santa Maria Maggiore, Sant’Ignazio celebrò la sua prima Messa, nella notte di Natale del 1538.
Anche la scelta del nome Francesco può essere considerata un omaggio al fondatore dei gesuiti, Ignazio di Loyola utilizzò i francescani come un modello quando pensò di fondare la Compagnia del Gesù. Si racconta che una delle eredità francescane della compagnia è quella di far fare ai novizi un viaggio senza soldi, vivendo di quello che ci può procurare.