Città del Vaticano , mercoledì, 4. maggio, 2016 9:00 (ACI Stampa).
Cosa significano le lacrime secondo le Scritture? Ricordiamo il pianto di Gesù, ma “i racconti evangelici non ricordano mai il pianto della Madonna. Non udiamo il suo gemito né nella notte di Betlemme, quando era giunto il tempo di dare alla luce il Figlio di Dio, e neppure sul Golgota, quando stava ai piedi della croce. Non ci è dato di conoscere neppure le sue lacrime di gioia, quando Cristo risuscitò”.
La riflessione è di San Giovanni Paolo II che il 6 novembre del 1994 consacrò il moderno santuario di Siracusa che custodisce la immaginetta venerata di Maria che “ha pianto”.
Quella immaginetta che domani sarà in Piazza San Pietro nella Veglia voluta da Papa Francesco e dedicata a quanti soffrono nell'animo e nel corpo, davanti al reliquiario della Madonna della lacrime di Siracusa.
“Le lacrime di Maria- disse Giovanni Paolo II nel 1994 - compaiono nelle apparizioni, con cui Ella, di tempo in tempo, accompagna la Chiesa nel suo cammino sulle strade del mondo. Maria piange a La Salette, alla metà del secolo scorso, prima delle apparizioni di Lourdes, in un periodo nel quale il cristianesimo in Francia sperimenta una crescente ostilità.
Ella piange ancora qui, a Siracusa, alla conclusione della seconda guerra mondiale. È possibile comprendere quel pianto proprio sullo sfondo di quegli eventi tragici: l’immane ecatombe, provocata dal conflitto; lo sterminio dei figli e delle figlie di Israele; la minaccia per l’Europa proveniente dall’Est, dal comunismo dichiaratamente ateo.