Città del Vaticano , sabato, 30. aprile, 2016 10:40 (ACI Stampa).
Udienza generale dedicata alla Riconciliazione, nel giorno del Giubileo straordinario delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine. E Papa Francesco fa un appello ai confessori: “Aiutate le persone che vengono per riconciliarsi con Dio, e aiutateli nel cammino di questa riconciliazione”. E alla fine, un pensiero per i militari: “Siate strumenti della riconciliazione, aiutate a sviluppare la pace”.
Dopo il consueto saluto alle persone accorse in piazza San Pietro in una giornata calda e primaverile, Papa Francesco va direttamente al cuore del tema dell’udienza generale: la riconciliazione.
Spiega il Papa che “spesso riteniamo che i nostri peccati allontanino il Signore da noi”, ma invece “è il contrario”, ovvero “siamo noi che ci allontaniamo”. Eppure “Dio ci viene ancora di più a cercare, non si rassegna mai alla possibilità che una persona rimanga estranea al suo amore”.
Ma per riconciliarsi “si deve provare pentimento”, perché “con le nostre forze non ce la facciamo. Il peccato è il rifiuto dell’amore di Dio”, che ci fa “rinchiudere in noi stessi, illudendoci di trovare una maggiore libertà e autonomia”. Eppure “lontano da Dio non abbiamo più una meta: da pellegrini in questo mondo diventiamo erranti”.
Sottolinea Papa che è vero che “quando pecchiamo voltiamo le spalle a Dio” come viene detto comunemente, perché “il peccatore vede solo se stesso, pretende di essere autosufficiente”, e “il peccato allarga la distanza tra noi e Dio”. Una distanza che “può diventare un baratro”.