Città del Vaticano , martedì, 21. aprile, 2015 13:07 (ACI Stampa).
Occorre responsabilizzare i singoli oltre che gli stati, e creare una autorità che possa far rispettare gli accordi internazionali. E’ quanto emerge dai lavori della plenaria della Pontificia Accademia delle scienze sociali che ha riunito non solo accademici ma anche operatori sociali e consulenti politici.
Un dato che emerge è che ormai i trafficati sono soprattutto donne, il che vuol dire che non si tratta solo di schiavismo sessuale ma anche lavorativo. Questo è un dato che ci deve portare ad abbattere alcuni luoghi comuni.
Lo hanno ricordato il professor Stefano Zamagni e il professor Pierpaolo Donati incontrando i giornalisti al termine dei lavori.
In particolare occorre distinguere i migranti clandestini dagli schiavizzati. I primi sono spesso rifugiati anche se il rischio è che possano finire nelle fila della delinquenza organizzata. C’è poi il problema della domanda. Chi sfrutta il lavoro schiavo non può non sapere che lo sta facendo. E in questo senso il ruolo di chi “usa” gli schiavi è altrettanto grave di quello di chi li “commercia” e questo è uno de punti su cui lavorare.
Inoltre c’è da ricordare che sono fenomeni enormi e non ristretti a poche aree sociali.