Città del Vaticano , venerdì, 29. aprile, 2016 12:31 (ACI Stampa).
"Nel mio ministero incontro continuamente persone affette da malattie cosiddette rare. In effetti, queste patologie riguardano milioni e milioni di persone in tutto il mondo, causando sofferenze e preoccupazioni. È motivo di speranza constatare che questo progetto vede coinvolte persone e istituzioni diverse, di culture, società e religioni differenti, tutte accomunate da una spiccata sensibilità verso le persone malate".
Lo ha detto il Papa in Udienza ai partecipanti della terza Conferenza Internazionale di Medicina Rigenerativa, promossa dal Pontificio Consiglio Cultura e dal Progetto STOQ (Scienza, Teologia e la Questione Ontologica) che ha avuto quest'anno come tema gli Orizzonti cellulari ed è stata dedicata alla medicina rigenerativa, soprattutto riguardo alle malattie rare che colpiscono i bambini.
Durante il suo intervento il Papa intende sottolineare tre aspetti dell’impegno intrapresi dal Pontificio Consiglio della Cultura e dalle istituzioni con esso coinvolte, la Fondazione Vaticana Scienza e Fede – STOQ e la Fondazione "Stem for Life".
"Il primo - osserva il Papa - è la sensibilizzazione. È di fondamentale importanza promuovere nella società la crescita del livello di empatia, affinché nessuno rimanga indifferente alle invocazioni di aiuto del prossimo, anche quando è afflitto da una malattia rara. Sappiamo che talvolta non è possibile trovare soluzioni rapide a patologie complesse, ma sempre si può rispondere con sollecitudine a queste persone, che spesso si sentono abbandonate e trascurate".
Poi Papa Francesco prosegue con il secondo aspetto di questo impegno professionale e umano: ricerca. "Ricerca considerata - spiega Papa Bergoglio - nelle due accezioni inscindibili: l’educazione e l’indagine scientifica vera e propria. Oggi più che mai sentiamo questa urgenza educativa che, insieme alla maturazione delle facoltà intellettuali degli studenti, garantisca un’adeguata formazione umana, assicurando il massimo livello professionale. In questo orizzonte pedagogico, si rende necessario, nell’ambito delle scienze della vita e delle scienze mediche, progettare percorsi interdisciplinari riservando un notevole spazio alla preparazione umana con un fondamentale riferimento all’etica.formazione e ricerca esigono di essere collocate nell’orizzonte del servizio ai valori alti, quali solidarietà, generosità, gratuità, condivisione del sapere, rispetto per la vita umana e amore fraterno e disinteressato".