Roma , giovedì, 28. aprile, 2016 17:00 (ACI Stampa).
Sono molte le necessità e le sfide che devono affrontare i rifugiati. Quali possono essere le soluzioni sostenibili?
Di questo se ne parlerà nel dibattito ospitato dal Rotary International il 29 aprile, presso l'Università LUMSA,con p.Thomas H Smolich SJ, direttore internazionale del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS), Carlotta Sami, portavoce dell'ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per l'Europa Meridionale, John Hewko e K.R. Ravindran, rispettivamente Segretario Generale e Presidente del Rotary International, sul tema "Helping refugees to start over" (Aiutare i rifugiati a ricominciare).
Il Rotary si occupa in tutto il mondo delle necessità dei rifugiati, fornendo loro cibo, riparo, indumenti e cure mediche. P. Smolich incentrerà il proprio intervento in particolare sull'educazione rivolta ai rifugiati e su altre forme pratiche di sostegno che li aiutino a iniziare una nuova vita e diventare autosufficienti.
Papa Francesco si è espresso con chiarezza sull'urgenza di affrontare il tema delle difficoltà che incontrano i rifugiati. Durante la sua visita a Lesbo ha detto: "Abbiamo bisogno di un insegnamento e di un'educazione all'integrazione. Fare muri non è una soluzione: non risolve niente. Dobbiamo fare ponti. Ma i ponti si fanno intelligentemente, si fanno con il dialogo, con l'integrazione".
Il JRS cerca di promuovere l'autosufficienza, e lo fa curando l' accesso dei rifugiati all'educazione. "Le iniziative educative e di sostentamento del JRS - dice p. Smolich -vanno al di là dei meri aspetti economici della vita, toccando dimensioni più umane e sociali. Ci prefiggiamo non soltanto di aiutare i rifugiati a rimettersi in piedi e guadagnarsi di che vivere, ma anche di ridare loro dignità e speranza, oltre che facilitare la loro integrazione",