Città del Vaticano , giovedì, 21. aprile, 2016 10:55 (ACI Stampa).
“La memoria ci avvicina a Dio. La memoria di quell’opera che Dio ha fatto in noi, in questa ri-creazione, in questa ri-generazione, che ci porta oltre l’antico splendore che aveva Adamo nella prima creazione. Io vi consiglio questo, semplicemente: fate memoria! Com’è stata la mia vita, come è stata la mia giornata oggi o come è stato questo ultimo anno? Memoria. Come sono stati i miei rapporti col Signore. Memoria delle cose belle, grandi che il Signore ha fatto nella vita di ciascuno di noi”.
Lo ha detto Papa Francesco, durante l'omelia della Messa del mattino a Santa Marta.
Il Papa parte dal brano della Prima lettura, nel quale Paolo entra di sabato nella sinagoga ad Antiochia e comincia ad annunciare il Vangelo partendo dai primordi del popolo eletto, passando per Abramo e Mosè, l’Egitto e la Terra promessa, fino ad arrivare a Gesù.
In questo senso si unisce al tema della memoria. È una “predicazione storica” quella che adottano i discepoli ed è fondamentale – sottolinea il Papa secondo quanto riportato dalla Radio Vaticana – perché consente di ricordare i segni della presenza di Dio nella vita dell’uomo.
“Tornare indietro per vedere come Dio ci ha salvato - spiega Papa Francesco nell'omelia - percorrere la strada con la memoria e così arrivare a Gesù. E’ lo stesso Gesù, nel momento più grande della sua vita, che ci ha dato il suo Corpo e il suo Sangue e ha detto: Fate questo in memoria di me. La memoria di Gesù. Avere memoria di come Dio ci ha salvato”.