Città del Vaticano , domenica, 17. aprile, 2016 12:20 (ACI Stampa).
Nel cuore del Papa la gente di Lesbo, greci e migranti, e martiri, ma anche l’ Ecuador e il Giappone colpiti da violenti terremoti e ovviamente i nuovi sacerdoti appena ordinati nella domenica del Buon Pastore.
Alla preghiera del Regina coeli il Papa ha commentato il Vangelo del giorno. Le parole di Gesù, ha detto, “ci aiutano a comprendere che nessuno può dirsi seguace di Gesù, se non presta ascolto alla sua voce” e “l’immagine del pastore e delle pecore indica lo stretto rapporto che Gesù vuole stabilire con ciascuno di noi”. Gesù ci prende per mano e “la nostra vita è pienamente al sicuro nelle mani di Gesù e del Padre, che sono una cosa sola: un unico amore, un’unica misericordia, rivelati una volta per sempre nel sacrificio della croce”.
Non dobbiamo avere più paura quindi “la nostra vita è ormai salvata dalla perdizione. Niente e nessuno potrà strapparci dalle mani di Gesù, perché niente e nessuno può vincere il suo amore. Il maligno, il grande nemico di Dio e delle sue creature, tenta in molti modi di strapparci la vita eterna. Ma il maligno non può nulla se non siamo noi ad aprirgli le porte della nostra anima, seguendo le sue lusinghe ingannatrici”.
Dopo la preghiera il Papa ha ringraziato “quanti hanno accompagnato con la preghiera la visita che ho compiuto ieri nell’Isola di Lesbo, in Grecia. Ai profughi e al popolo greco ho portato la solidarietà della Chiesa. Erano con me il Patriarca Ecumenico Bartolomeo e l’Arcivescovo Ieronymos, a significare l’unità nella carità di tutti i discepoli del Signore. Abbiamo visitato uno dei campi dei rifugiati provenivano da Irak, Siria, Africa, tanti paesi. Abbiamo salutato circa 300 di questi porfughi uno ad uno, tutti e tre. Tanti di loro erano bambi, alcuni di loro hanno assitito alla morte dei genitori e dei compagni, alcuni morti annegati in mare. Ho visto tanto dolore". Il Papa ha raccontato un caso di un giovane musulmano sposato con una ragazza cristiana "che è stata sgozzata dai terroristi perchè non ha voluto rinngare Cristo e abbandonare la sua fede. E' una martire e quell'uomo piangeva tanto".
Una preghiera per le vittime dei terremoti in Ecuador e Giappone: “ L’aiuto di Dio e dei fratelli dia loro forza e sostegno”.