Città del Vaticano , sabato, 16. aprile, 2016 18:05 (ACI Stampa).
Mezz’ora per parlare del dramma umanitario dei profughi e la lettura del comunicato che spiega la presenza a bordo di 12 rifugiati.
La conferenza stampa in aereo di Papa Francesco sul volo di rientro da Lesbo inizia con il grazie del Papa: “Vi ringrazio dalla vostra giornata di lavoro, per me e anche per voi è stata troppo forte”. Poi le domande.
Si inizia dalla questione dell’ accordo UE- Turchia: “Prima di tutto non c’è speculazione politica- spiega il Papa parlando dell’accordo- perché questi accordi io non li conoscevo bene, ho visto sui giornali. Portare via questi profughi è una cosa umanitaria, è stata una ispirazione di una settimana fa che io ho subito accettato. E’ lo Spirito che parlava. Loro vengono con noi con i documenti in ordine. Vaticano, Italia e Grecia hanno dato il visto. Saranno accolti dal Vaticano con la collaborazione di Sant’Egidio che cercherà loro lavoro, sono ospiti del Vaticano e si aggiungono alle due famiglie siriane che sono già ospitate da due parrocchie del Vaticano”.
Poi il Papa racconta l’incontro con Bernie Sanders uno dei candidati democratici alla presidenza Usa: “Stamattina quando sono uscito era lì il senatore Sanders che è venuto al convegno sulla Centisimus annus. Lui sapeva che uscivo, ha avuto gentilezza di salutarmi. Tutti i membri del convegno, eccetto i capi di stato erano ospiti a Santa Marta. Un saluto è educazione, non è immischiarsi in politica, chi lo pensa ha bisogno di uno psichiatra”.
Il Papa ha poi spiegato come sono stati scelte le famiglie che sono in aereo e ha risposto sul pericolo del ritorno di “ghetti” in Europa: “Non ho fatto una scelta religiosa, queste tre famiglie avevano documenti in regola, c’erano due famiglie cristiane che non erano in regola, questo non è un privilegio. Quanto all’integrazione… lei ha detto una parola che nella cultura attuale è dimenticata, dopo la guerra… oggi esistono i ghetti e alcuni dei terroristi sono figli e nipoti di nati in Europa e cosa è successo? Non c’è stata politica di integrazione, E questo è fondamentale, nella esortazione post sinodale si parla dell’integrazione. Oggi l’Europa deve riprendere questa capacità di integrare, con l’integrazione Europa si è arricchisce. Serve una cultura di integrazione”.