Città del Vaticano , lunedì, 11. aprile, 2016 18:21 (ACI Stampa).
Nell’Anno della Misericordia, Papa Francesco ribadisce il suo no alla guerra, invita asentirci fratelli e sorelle in modo da superare ogni conflitto, e fa l’ennesimo appello contro la pena di morte: il tutto in un messaggio inviato ai partecipanti alla Conferenza Non Violence and Just Peace. Contributing to the Catholic Understanding of and Commitment to Nonviolence, organizzato dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pax Christi.
Il convegno si tiene dall’11 al 13 marzo, e da molti commentatori è salutato come il convegno in cui si discuterà di un superamento del concetto di “guerra giusta”. Di certo, nello scenario da “terza guerra mondiale a pezzi” e di globalizzazione dell’indifferenza, c’è bisogno di uno sguardo cristiano per superare i conflitti. E questo Papa Francesco lo sa.
Il Papa inquadra l’evento nel Giubileo della Misericordia, e sottolinea che “è necessario operare per una pace vera tramite l’incontro fra persone concrete e la riconciliazione tra popoli e gruppi che si affrontano da posizioni ideologiche contrapposte e impegnarsi per realizzare quella giustizia cui le persone, le famiglie, i popoli e le nazioni sentono di aver diritto, sul piano sociale, politico ed economico per compiere la loro parte nel mondo”.
Due sono le vie per la pace, per Papa Francesco: una è la via diplomatica, l’altra è la promozione della giustizia, e in questa si inserisce “la riflessione per rilanciare il percorso della non violenza, e in specie della non violenza attiva, costituisce un necessario e positivo contributo”.
Da qui il plauso alla conferenza. Con alcune premesse: che la Chiesa condanna la guerra (lo ha fatto il Concilio Vaticano II), che il conflitto non può essere ignorato, ma anzi accettato in modo di risolverlo.