Città del Vaticano , lunedì, 11. aprile, 2016 18:00 (ACI Stampa).
Prosegue il processo cosiddetto di Vatileaks 2, che vede imputati per la divulgazione di notizie e documenti riservati l ’ex numero 2 della Prefettura degli Affari Economici Lucio Angel Vallejo Balda, l’ex membro della COSEA Francesca Immacolata Chaouqui, i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi e Nicola Maio, che aveva servito da segretario esecutivo della COSEA. L’udienza dell’11 aprile è stata tutta dedicata all’interrogatorio di quest’ultimo.
L’udienza è iniziata intorno alle 10.35, alla presenza di tutti gli imputati, tranne che di Emiliano Fittipaldi. Maio ha sottolineato il suo ruolo all’interno della COSEA, ovvero quello di segretario esecutivo della commissione, insieme ad altri due che fungevano da segretari esecutivi.
In quanto alla “commissione ombra” o “super commissione segreta” cui si era riferito negli interrogatori per parlare di una sorta di ‘sub struttura’ alla commissione stessa, Maio ha detto di aver utilizzato una espressione infelice. La “commissione ombra” in realtà – ha spiegato – era “un gruppo di contatto per persone influenti nella Curia”, senza che però venisse specificato chi fossero queste persone.
Maio ha parlato anche di una preoccupazione in questo gruppo che la riforma “potesse essere deragliata”. Ha sottolineato il suo rapporto di totale dipendenza da mons. Vallejo Balda, suo superiore diretto, e ha sottolineato di non aver mai sottratto un documento alla Prefettura.
La commissione ombra avrebbe operato stata poco oltre la fine della COSEA, ma questa preoccupazione era iniziata a febbraio/maggio 2014, quando si diceva che la riforma sarebbe stata attivata male o sabotata. Maio ha confermato di conoscere il patto di questa ‘commissione’ e di aver redatto il dossier, fatto di articoli di giornale e vario altro materiale.