Città del Vaticano , venerdì, 8. aprile, 2016 18:30 (ACI Stampa).
Persecuzione e sofferenze sono parte della testimonianza cristiana. E Gesù si segue sulla strada del servizio. Sono i due messaggi, a commento delle letture del giorno, che Papa Francesco nell’omelia della Messa quotidiana, eccezionalmente celebrata nella Cappella Redemptoris Mater nella seconda loggia del Palazzo Apostolico per la comunità del Centro Aletti. E proprio il Centro Aletti ha decorato la cappella con il colorato mosaico che fa da cornice alla Messa celebrata da Papa Francesco.
Canti a cappella, a volte quasi di tipo orientale, ritornello del salmo cantato, il Vangelo letto in maniera piana: una celebrazione semplice, che inizia poco prima delle 18 e che vede un Papa Francesco forse un po’ stanco e affannato celebrare insieme a tutta la Comunità, da cui proviene anche Natascia Govekar, da poco diventata capo della Dipartimento Teologico Pastorale della Segreteria della Comunicazione della Santa Sede.
La lettura è quella degli Atti degli Apostoli, la fine del “processo” a Pietro e Giovanni a seguito della guarigione dello storpio. Il Vangelo è sugli atti degli Apostoli. Come fa sempre nella mattina a Santa Marta, Papa Francesco prende le mosse da alcuni dettagli delle letture del giorno.
Un dettaglio che lo colpisce è che Pietro e Giovanni alla fine vengono rilasciati, i quali “se ne andarono via dal Sinedrio lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù, e ogni giorno nel tempi e nelle case non cessavano di annunciare che Gesù è il Cristo”.
Sottolinea il Papa: “La gioia di essere stati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù è un altro segno della testimonianza cristiana. Parlando in linguaggio di ragioniere potrei dire che nel bilancio la testimonianza sempre perde. La testimonianza sempre ti porta alla sofferenza, alla persecuzione. (…) La persecuzione e anche le sofferenze sono parte della testimonianza cristiana. Qualcuno può pensare che questa sia una spiritualità masochista. Ma è la spiritualità del Regno di Dio”.