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Elio Toaff, una vita per il dialogo

Il Rabbino Toaff abbraccia Papa Benedetto XVI |  | ©ServizioFotograficoOR/CPP Il Rabbino Toaff abbraccia Papa Benedetto XVI | | ©ServizioFotograficoOR/CPP

La Comunità Ebraica piange la morte dell'ex Rabbino Capo di Roma Elio Toaff. Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 30 aprile. Nato a Livorno nel 1915, guidò gli Ebrei romani dal 1951 al 2001. I funerali si terranno domani nella sua città natale.

Da sempre impegnato in prima linea sul fronte del dialogo interreligioso, Toaff accolse nel 1986 Papa Giovanni Paolo II in visita alla Sinagoga della Capitale, il primo Pontefice ad entrare in un luogo di culto ebraico.

Il legame tra il Papa polacco e il Rabbino Toaff fu stretto e intenso, tant'è che il nome di Toaff è l'unico citato da Karol Wojtyla nel suo testamento, insieme a quello del suo segretario particolare Stanislaw Dziwisz.

"Il giusto delle nazioni Karol Wojtyla è certamente un uomo destinato da Dio ad assomigliare maggiormente alla sua immagine. Che il ricordo dei giusti sia di benedizione per tutti noi". Con queste parole Elio Toaff commentava la figura di Giovanni Paolo II, alla vigilia della sua canonizzazione avvenuta lo scorso anno. "Nell'Ebraismo - aggiungeva - non ci sono santi, ma soltanto giusti, e la canonizzazione di un santo è un fatto interno della Chiesa. Ma noi Ebrei in questo momento vogliamo sottolineare che niente si attaglia meglio alla figura di Giovanni Paolo II della qualifica di giusto".

Particolarmente commovente poi fu vedere l'anziano Rabbino Toaff sulla soglia della sua abitazione per salutare Papa Benedetto XVI, il 17 gennaio 2010, in visita al Tempio Maggiore di Roma.

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