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Benedetto XVI, servo di Dio e degli uomini: in un volume le foto e le idee

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“Le persone volevano, sì, vedere Benedetto XVI, ma lo volevano soprattutto ascoltare”.  É questa la chiave del volume che la Libreria Editrice Vaticana in italiano ha edito per l’Istituto Papa Benedetto XVI di Ratisbona in collaborazione con la editrice Schnell & Steiner. E a dirlo è il segretario personale del Papa emerito, l’arcivescovo Georg Gänswein Prefetto della Casa Pontificia. Un libro che nasce per i dieci anni della elezione di Joseph Ratzinger al Soglio di Pietro. Si la chiave del pontificato del teologo tedesco contemporaneo più significativo è l’ascolto, la parola, il ragionamento cristallino e chiaro, le ampie vedute e la vastità degli argomenti trattati.

Il pensiero di Joseph Ratzinger non può essere rappresentato da una sola voce. Per questo il libro “Benedetto XVI servo di Dio e degli uomini” , che viene presentato oggi in vaticano, è un libro corale. Fatto non solo di voci di chi con lui ha lavorato e ancora lavora, come il cardinale Gerhard Müller che si occupa della edizione della Opera Omnia e che nel 2008 ha fondato l’ Istituto Papa Benedetto XVI. O come padre Stephan Otto Horn, anima dello Schulerkreis che nel libro si occupa delle catechesi incentrate sui Padri della Chiesa che Benedetto XVI ha proposto nelle catechesi del mercoledì. L’interpretazione teologica del Papa emerito si basa anche su una conoscenza approfondita degli scritti e della storia della Chiesa e del mondo. Le catechesi erano un invito ad avvicinarsi allo studio dei Padri e a riscoprirne l’importanza. Benedetto ha sviluppato il proprio pensiero dai Padri. Così come fondamentale è l’amore per la liturgia che lo accompagna ancora oggi nella sua vita quotidiana, frutto dell’interesse per il rinnovamento liturgico nato da teologi come Romano Guardini. E di questo scrive il vescovo Voderholzer.

Ma le voci sono tante. Anche se non tutte conosciute al grande pubblico (una piccola pecca non ci sono riferimenti biografici degli autori).A cominciare da quella di George Weigel, biografo di Giovanni Paolo II, che del legame tra San Giovanni Paolo II e il teologo del suo pontificato scrive definendo il rapporto tra i due “una collaborazione intellettuale straordinaria”. E c’è anche un ampio capitolo dedicato al rapporto tra Benedetto e Francesco. Lo scrive il curatore dell’intero volume dimostrando la grande stima di Papa Bergoglio per la sobrietà e la umiltà del suo predecessore.

Tra i cardinali che affrontano i diversi temi del pontificato, Kurt Koch illustra la conciliarità di Papa Benedetto, mentre Paul-Josef Cordes ha messo al centro il tema dei movimenti e le nuove realtà spirituali, e il cardinale Joachim Meisner mette in luce come le tre virtù teologali siano concretezza nel pensiero di Benedetto XVI: fede, speranza e carità.

Così come la fede del milioni di giovani che a Colonia alla GMG hanno adorato in silenzio il Sacramento sull’ altare invece di farsi stordire da canti e danze. Anche della “generazione Benedetto” si parla nel libro. Come si parla di ecumenismo grazie a Wolfgang Thönissen che  traccia il profilo di un ecumenismo che potrà portare davvero all’unità solo se l’orientamento è dettato da Cristo.

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Tra gli autori anche alcuni di coloro che hanno ricevuto il Premio della Fondazione Ratzinger, come  L’abate Stefan Heim che mette al centro della sua riflessione la missione della Chiesa.

Non poteva mancare una lettura del “ Gesù di Nazaret”. Un’opera che Papa Francesco definito un “dono alla Chiesa, e a tutti gli uomini, di ciò che aveva di più prezioso: la sua conoscenza di Gesù, frutto di anni e anni di studio, di confronto teologico e di preghiera.”

Ed è al rabbino Teitelbaum che si deve il capitolo sul dialogo con i “fratelli maggiori di fede” : Fu lui durante la Giornata mondiale della gioventù di Colonia a ricevere il Papa in Sinagoga.

Del rapporto di Benedetto XVI con la politica scrive il cardinale Marx, ripercorrendo i grandi discorsi fatti del Papa nel suo viaggio in Germania, anticipazione di molti dei temi della attuale fase di riforma delle strutture ecclesiastiche.

Uno dei pregi del volume è che ogni testo è agile, snello, divulgative se pur profondo e accurato.
Ma quello che non ti aspetti da un volume su un grande teologo è di trovare un grande libro fotografico. Sono le foto di un pontificato che in meno di otto anni ci ha raccontato tutto. Anche se mancano le didascalie le foto parlano:  il Papa con i bambini, il Papa con i grandi della terra, il Papa con i giovani, il Papa con i poveri, il Papa con i sacerdoti. Foto suggestive e storiche. Come storica è la copia degli appunti di Joseph Ratzinger al Concilio Vaticano II.

Dagli scritti si comprende che Joseph Ratzinger non ha mai messo se stesso al centro delle proprie azioni, piuttosto il suo obiettivo è sempre stato quello di condurre gli uomini a Cristo con molta attenzione e delicatezza, cosa che avviene solo se si riesce a distogliere l’attenzione dalla propria persona, per puntare la luce sui fatti.

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Il libro è una occasione per allontanare lo sguardo dalla quotidianità della cronaca, dalle polemiche mediatiche, dalla curiosità banali, per comprendere cosa sono stati questi ultimi dieci anni per la Chiesa. Una occasione per capire anche che cosa ci si aspetta dal futuro non di un Papa, ma del Papato.