New York City, New York , martedì, 5. aprile, 2016 15:00 (ACI Stampa).
Sarà il prossimo 7 aprile che l’Osservatore Permanente delle Nazioni Unite promuoverà un evento al Palazzo di Vetro, per sviluppare maggior coordinamento tra gli Stati nel promuovere e sviluppare gli Obiettivi dello Sviluppo sostenibile che chiedono un maggiore sforzo nel combattere la violenza contro le donne e il traffico degli esseri umani. Un tema, questo, molto caro a Papa Francesco.
E la convocazione dell’incontro prende proprio le mosse da una lettera che Papa Francesco ha inviato lo scorso ottobre al Gruppo Santa Marta, che racchiude esperti di “law enforcement” (ovvero, di rafforzamenti del quadro legale) di 30 nazioni differenti insieme a rappresentanti della Chiesa cattolica e di organizzazioni della società civile. Il gruppo è stato fondato da Papa Francesco nel 2014, e ha preso nome dalla sua residenza in Vaticano.
Proprio in quella lettera, Papa Francesco chiedeva appunto di discutere in particolare delle parti dell’agenda 2030 che riguardavano il traffico di esseri umani e le violenze sulle donne. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile 5.2, 8.7 e 16.2 impegnano le Nazioni Unite e gli Stati Membri ad “eliminare tutte le forme di violenza contro tutte le donne e le giovani donne nelle sfere pubbliche e private, incluso il traffico e lo sfruttamento sessuale e di altri tipi”; di prendere “misure immediate ed effettive per sradicare il lavoro forzato, porre fine alla schiavitù moderna e al traffico di esseri umani”; e porre fine “all’abuso, lo sfruttamento, il traffico e tutte le forme di violenza e tortura dei bambini”.
Da qui, l’idea di un “side event alle Nazioni Unite, in considerazione che il problema della schiavitù ormai colpisce 21 milioni di vittime (secondo dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro), spesso migranti che non hanno altra possibilità che cadere nelle mani della criminalità organizzata.
Dopo il discorso di Papa Francesco alle Nazioni Unite il 25 settembre 2016, c’è stata la prima sessione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU mai dedicata al tema a dicembre 2015. L’Osservatore della Santa Sede presso l’ONU prende le mosse da lì, e punta – con l’incontro del prossimo 7 aprile – a far riunire decisori da Stati membri, organizzazioni internazionali, gruppi della società civili e di fede per discutere di come portare avanti una buona implementazione dei punti in discussione, anche condividendo delle buone pratiche.