Città del Vaticano , sabato, 2. aprile, 2016 19:55 (ACI Stampa).
“Che bello che come un ricordo, come un monumento, di quest’Anno della Misericordia, ci fosse in ogni diocesi un’opera strutturale di misericordia, un ospedale, una casa di riposo per anziani, per bambini abbandonati. Sarebbe bello che ogni diocesi pensasse: cosa posso lasciare come opera di misericordia vivente, come piaga di Gesù vivente, per questo Anno della Misericordia?” Questa è la novità e l’idea suggerita da Papa Francesco durante la Veglia di preghiera per quanti aderiscono alla spiritualità della Divina Misericordia che la Chiesa celebra nella seconda domenica di Pasqua.
La misericordia. Nome di questo Giubileo straordinario, ma anche il nome di questa festa “tanto desiderata - ha aggiunto il Papa - da san Giovanni Paolo II per dare compimento a una richiesta di santa Faustina”.
Quest’anno, l’undicesimo anniversario della morte di San Giovanni Paolo II coincide con la vigilia della festa della Divina Misericordia, che fu istituita da lui per tutta la Chiesa il 30 aprile del 2000.
La Veglia di preghiera della Divina Misericordia si è aperta con uno spazio dedicato ad alcune testimonianze e all’animazione, in un clima di serenità e di festa, proprio come avrebbe voluto San Giovanni Paolo II. Tantissimi i richiami a Papa Wojtyla in questo spazio: filmati, citazioni, canti, coreografie.
Riproposto il brano letto e interpretato delle “Beatitudini” di San Giovanni Paolo II, la testimonianza di una coppia di futuri sposi in lingua francese e di una donna colombiana che racconta il suo cammino di conversione in quella spagnola, per poi finire con la storia e il ricordo dei Congressi Mondiali della Misericordia e dei Santi e Beati della Misericordia.