Città del Vaticano , giovedì, 31. marzo, 2016 11:00 (ACI Stampa).
Non solo una lettera di auguri, ma anche il ricordo di una amicizia di lunga data. Papa Francesco ha inviato il 29 marzo una lettera di auguri all’arcivescovo Kissag Mouradian, capo della Chiesa armena per l’Argentina e il Cile, che ha celebrato il 25esimo anniversario della sua consacrazione episcopale lo scorso 22 marzo
Nella lettera – divulgata dal Centro Armeno della Repubblica Argentina – il Papa si rivolge all’arcivescovo Muradian chiamandolo “caro fratello” e auspicando “che il Signore ti ricompensi per tutto il bene che hai fatto e che continui a fare”. Papa Francesco ringrazia anche per il ministero dell’arcivescovo armeno e prega “perché continui ad essere fecondo”, implorando “la benedizione di Gesù e la protezione della Madonna per tutta la comunità armena del Paese”.
La comunità armena ha voluto anche ricordare il “rapporto di amicizia” che si è sviluppato nel corso degli anni tra il Cardinal Jorge Mario Bergoglio, allora arcivescovo di Buenos Aires, e l’arcivescovo Mouradian.
Un rapporto di amicizia che si è tramutato nella straordinaria attenzione che Papa Francesco ha dedicato alla comunità armena durante il Pontificato. A giugno, il Papa sarà in viaggio in Armenia. Inizialmente, si pensava che il viaggio si sarebbe tenuto tra il 22 e il 26 giugno, date nelle quali una udienza generale e la recita dell’Angelus risultavano cancellate dal calendario della Prefettura della Casa Pontificia. Poi, i due eventi sono stati reintrodotti in calendario, e si era parlato di un possibile viaggio in Armenia a settembre. Quindi, Padre Lombardi ha confermato che il viaggio si sarebbe tenuto nella seconda metà di giugno, ma “non nelle date indicate”. Sembra che il Papa possa anche allungare il viaggio, e non fermarsi solo in Armenia, ma anche portare un saluto alla comunità in Georgia e in Azerbaidjan.
Si tratta di due periferie vere. In Georgia, la comunità cattolica vive un difficile rapporto con la comunità ortodossa, maggioritaria e parte dell’identità nazionale. Addirittura, simbolicamente una Porta Santa è stata eretta in un giardino, lì dove dovrebbe sorgere una Chiesa per cui non arrivano mai i permessi.