Città del Vaticano , sabato, 12. aprile, 2025 16:00 (ACI Stampa).
"O davvero privilegiata e felice questa Chiesa Romana, sulla quale gli Apostoli versarono, col loro sangue, il torrente della loro dottrina; dove Pietro soffre supplizi, che si potrebbero paragonare a quelli del Signore; dove Paolo, con la sua morte, uguale a quella di Giovanni Battista, acquista la palma del martirio; da dove Giovanni ebbe a sopportare la relegazione in un'isola, dopo che miracolosamente nulla ebbe a soffrire, sebbene fosse stato immerso in un bagno di olio bollente! Osserviamo e consideriamo che cosa abbia prima imparato la Chiesa di Roma e quale dottrina poi abbia tramandato nel suo insegnamento".
Questo scrive Tertulliano nel II secolo dopo Cristo a proposito del martirio scampato di San Giovanni il cui ricordo è nella attuale chiesa di Porta Latina, e nella cappelletto di San Giovanni in Oleo. La chiesa attuale è del XII secolo e conserva l’abside di una chiesa molto più antica, forse del VI secolo, anche se la chiesa viene menzionata la prima volta nel 683. E’ il Sacramentario Gregoriano che a maggio riporta la festa di S. Giovanni “ante Portam Latinam”. Un’iscrizione nella navata ricorda la consacrazione della chiesa ricostruita nel 1191.
Le pareti della navata conservano delle bellissime pitture medievali. La chiesa sarà poi trasformata nel Barocco, ma viene riportata alla sua forma medievale tra il 1913 e il 1915. Dopo il restauro la chiesa ha l’aspetto che doveva avere nel 1191. L’abside è unica a Roma perché è esternamente poligonale come quelle delle chiese di Costantinopoli nel V e VI secolo.
Davanti alla chiesa, nella Via Latina, si trova la cappella rotonda di San Giovanni in Oleo. Oggi si presenta in una ricostruzione del XVI secolo, ma esisteva già nel XIII secolo. Si tratta di un curioso luogo di martirio di S. Giovanni, al quale sarebbe sopravvissuto prima di essere esiliato a Patmos.
Dal convento attiguo un tempo delle Monache Turchine della beata Fornari, ora dei Servi della Carità (Rosminiani) parte la processione stazionale dal piccolo sacello bramantesco di “S.Giovanni in oleo” nel luogo tradizionale dello stesso martirio.