Port-au-Prince , mercoledì, 9. aprile, 2025 9:00 (ACI Stampa).
Il 12 gennaio 2010 un devastante terremoto di magnitudo 7.0 colpiva il cuore di Haiti, causando una delle tragedie più gravi nella storia recente del Paese con più di 220.000 morti e 1.500.000 di sfollati, devastando le infrastrutture del Paese, comprese migliaia di scuole.
Da allora la situazione è solo peggiorata e in questi ultimi anni Haiti è piombata in una delle crisi più gravi e silenziose della sua storia recente a causa dell’escalation di violenza ha causato nello scorso anno più di 700.000 sfollati, che fuggono dai loro quartieri a causa della presenza di gruppi armati, e la chiusura di almeno 1.000 scuole.
Più della metà di questi sfollati è composta da bambini e adolescenti, maggiormente esposti alla violenza, in particolare alle aggressioni, allo sfruttamento e agli abusi sessuali. Inoltre, i minori sfollati e separati dalle loro famiglie vengono facilmente reclutati dalle bande armate. Le scuole, le strutture sanitarie e i mercati sono diventati obiettivi delle gang, che li utilizzano come mezzi per esercitare il controllo su intere zone.
A questa situazione tenta di dare una risposta concreta l’ong italiana AVSI. Da Gabriele Regio, responsabile della fondazione AVSI, presente ad Haiti dal 1999 spiega in cosa consistono gli interventi di AVSI ad Haiti
"É un impegno su diversi settori tra cui l’educazione, la sicurezza alimentare, la salute, l'assistenza umanitaria e la promozione del benessere sociale. Educazione: AVSI supporta il sistema educativo ad Haiti, contribuendo a migliorare l’accesso all’istruzione tramite un programma di Sostegno a Distanza, in particolare nelle aree rurali e nelle zone più colpite dalla povertà. Le sue attività includono la formazione degli insegnanti e la distribuzione di materiali educativi. AVSI lavora anche per promuovere l'inclusione di bambini con disabilità nel sistema scolastico.