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La vita cristiana si costruisce giorno dopo giorno. V Domenica di Quaresima

Il commento al Vangelo domenicale di S. E. Mons. Francesco Cavina

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La seconda lettura della Messa di questa domenica, tratta dal terzo capitolo della Lettera ai Filippesi, ci invita a meditare su uno dei passaggi più profondi e significativi degli scritti di san Paolo. In questo testo, l'Apostolo condivide con noi la testimonianza della sua conversione. Le sue parole, intense e coinvolgenti, ci rivelano come, alla luce dellincontro con Cristo, tutto ciò che prima sembrava fonte di identità, sicurezza e prestigio, ora venga considerato come perdita”( cfr Filippesi 3,8).

Il cuore dell’apostolo è tutto orientato a Cristo. Lui è divenuto la sua unica ragione di esistere. Non c'è più nulla che possa eguagliare la magnificenza di quell’incontro e la comunione profonda con Lui. La sublime conoscenza di Cristo, infatti, rivela la vera ricchezza della vita, una ricchezza che non avrà mai fine perchè si radica nella certezza della risurrezione dei corpi e della vita eterna.

In questo contesto, si comprende appieno levolversi del pensiero di san Paolo, che afferma con grande determinazione: Per lui ho lasciato perdere  tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo” (Filippesi 3,8). L'Apostolo adotta un termine estremamente forte e provocatorio, "spazzatura", per esprimere con chiarezza il cambiamento radicale che l'amore di Gesù ha operato nel suo cuore. L'incontro con Cristo ha trasformato in profondità la sua volontà e gli ha donato la luce per comprendere la verità su Dio e l’uomo. San Paolo ci invita a compiere la stessa scelta: non valutare la nostra vita alla luce di parametri puramente umani, ma alla luce della fede in Cristo. Questa prospettiva diventa per noi una sfida esistenziale, che ci obbliga a riflettere su ciò che riteniamo veramente prezioso. Quali sono le cose a cui teniamo davvero? E, soprattutto, cosa siamo pronti a "perdere" per poter guadagnare Cristo? La "conoscenza di Cristo", infatti, non è solo un sapere intellettuale, ma unesperienza trasformante che ci conduce alla vita eterna, un tesoro che non svanisce mai.

Le parole decise e forti di san Paolo, infine, ci mettono in guardia da un serio pericolo sempre presente nella vita cristiana: ritenere che la scelta di Cristo, una volta compiuta, sia definitiva e senza possibilità di crescita. L'Apostolo, infatti, continua il suo discorso con queste parole: Non ho certo raggiunto la meta, non sono arrivato alla perfezione, ma mi sforzo di correre per conquistarla” (Filippesi 3,12). E’ un invito a non adagiarci mai sugli allori nel nostro cammino di fede, perchè la perfezione cristiana non è un traguardo che si conquista una volta per tutte, ma è un cammino incessante, che ci deve portare ad innamorarci, ogni giorno di più, di Cristo. Per fare nostri i sentimenti del  Suo cuore, per crescere nella sua grazia e nella sua verità.

San Francesco di Sales, nella sua opera "Filotea", ci guida nel comprendere come percorrere il cammino della conversione. Scrive: «La perfezione non consiste in una grande conquista, ma in un cammino costante di piccole conquiste quotidiane. Dio non ci chiede di essere subito perfetti, ma di compiere con amore ogni passo lungo il cammino» (Filotea, Cap. IV). Questo grande Maestro di vita spirituale ci insegna che la vita cristiana si costruisce giorno dopo giorno, attraverso piccoli passi che richiedono impegno, fiducia in Dio, amore e perseveranza. Chiediamo dunque al Signore la grazia di non fermarci mai, ma di proseguire, anche se lentamente, il nostro cammino incontro a Lui, lunico che può donarci una vita piena e autentica.

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