Città del Vaticano , lunedì, 21. marzo, 2016 17:00 (ACI Stampa).
Un viaggio nei paesi balcanici che in questi meso stanno affrontando l’arrivo di migranti dal Medio Oriente, un viaggio nei paesi a maggioranza ortodossa dove l’ateismo comunista ha cancellato la dignità dell’uomo e dove, più di 20 anni dopo ancora i cattolici pagano le conseguenze di quel periodo.
Il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin è in questi giorni in Macedonia e Bulgaria.
A Skopje il cardinale ha benedetto la nuova residenza vescovile ricordando che la Chiesa cattolica anche se piccola, ha una tradizione secolare in Macedonia, ed è “legittimamente partecipe della vita sociale” per contribuire a rendere consapevoli i macedoni “che il rispetto della vita e della dignità delle persone, l’uguaglianza di trattamento, la ricerca solidale del bene comune, l’apertura ai valori spirituali e la convivenza pacifica sono esigenze fondamentali per l’armonia della vita sociale”.
Il cardinale ha ricordato Madre Teresa, macedone e il dramma della accoglienza ai migranti.
Di questo tema il cardinale ha parlato nella omelia della messa alla Cattedrale del Sacro Cuore ricordando che occorre costruire una nazione “moralmente matura e tollerante, sollecita nel manifestare solidarietà a coloro che si trovano nel bisogno”.