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Fisichella: "Anche il cammino sinodale è un segno che siamo chiamati a cogliere"

In San Pietro la Messa celebrata per la Seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia

L'Arcivescovo Fisichella |  | TV2000 L'Arcivescovo Fisichella | | TV2000

Alla vigilia della conclusione dei lavori della Seconda Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, a cui partecipano 1008 delegati, si è svolto nel pomeriggio il Pellegrinaggio Giubilare verso la Basilica di San Pietro ed il passaggio della Porta Santa.

Al termine del pellegrinaggio è stata celebrata la Messa presso l’altare della Cattedra della Basilica Vaticana, presieduta dall’Arcivescovo Salvatore Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l'Evangelizzazione.

“I segni -ha detto l’Arcivescovo nell’omelia - sono fondamentali nella vita cristiana perché permettono di vedere e completare ciò che manca alla parola: in occasione del Giubileo ce lo ricorda anche Papa Francesco quando scrive che la speranza non può essere limitata all'annuncio ma ha bisogno di essere resa visibile e tangibile”.

Anche il cammino sinodale – ha proseguito - è un segno che siamo chiamati a cogliere per comprendere in maniera più coerente come la comunità cristiana in questo periodo di radicale cambiamento culturale possa essere una presenza significativa che testimonia l'amore del Padre.  Dove è fisso il nostro sguardo? Sul Padre e sul Figlio oppure su noi stessi? Pensiamo di essere secondo le parole di Paolo collaboratori di Dio oppure i padroni della nostra vita?”.

“Ascoltare, contemplare, agire. Se il nostro impegno- ha concluso l’Arcivescovo Fisichella - inizia dall'ultimo verbo, dando per ovvio l'ascolto e la contemplazione cioè i prodromi del credere, cadremo facilmente nella tentazione tipica di una parte della cultura contemporanea che vede nell'efficienza la soluzione a ogni problematica sociale, politica ed ecclesiastica. Non è così che possiamo essere una comunità che testimonia la resurrezione del Signore in un tempo in cui la speranza dovrebbe essere ravvivata e diventare fuoco che arde piuttosto che una brace che sta per estinguersi. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna e quanto dovremmo essere convinti di questa dimensione, questa vita eterna quella vita di Dio donata nel giorno del battesimo è la grazia che tutto sostiene e che rende efficace  la nostra azione pastorale”.

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Domani si terrà la sessione conclusiva dalle 11:30 nell’Aula Paolo VI, a cui seguirà la Celebrazione Eucaristica finale.