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Parolin, Giovanni Paolo II era il profeta del Concilio spiegando che Cristo svela l'uomo all' uomo.

La omelia del Segretario di Stato Vaticano nella messa per i 20 anni della morte del Papa

Il cardinale Parolin |  | Vatican Media
Il cardinale Parolin | Vatican Media
Il cardinale Stanislao Dziwisz e il cardinale Parolin |  | EWTN
Il cardinale Stanislao Dziwisz e il cardinale Parolin | EWTN
La presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni |  | EWTN
La presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni | EWTN
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Una omelia di ricordi quella del Cardinale Parolin Segretario di Stato Vaticano, per i 20 anni della morte di San Giovanni Paolo II. La celebrazione in San Pietro all'altare della Confessione alla presenza di molti ospiti illustri, tra cui il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni.

Parolin cita il componimento del Trittico Romano, meditazioni nella Cappella Sistina. La sua vita e la sua missione si è svolta in trasparenza di fronte allo sguardo di Dio, dice Parolin, perchè come diceva spesso Giovanni Paolo II Cristo svela l'uomo all' uomo.

Parolin ha ricordato un passo del testamento del Papa: " La Divina Provvidenza mi ha salvato in modo miracoloso dalla morte. Colui che è unico Signore della vita e della morte,  Lui stesso mi ha prolungato questa vita, in un certo modo me l'ha donata di nuovo. Da questo momento essa ancora di più appartiene a Lui. Spero che Egli mi aiuterà a riconoscere fino a quando devo continuare questo servizio, al quale mi ha chiamato. Gli chiedo di volermi richiamare quando Egli stesso vorrà. Nella vita e nella morte apparteniamo al Signore, siamo del Signore".

E a proposito del Giubileo Parolin ricorda come "non possiamo dimenticare quel grande passaggio della Porta Santa fra due millenni,  come pure l'invito del Santo Papa al termine del grande Giubileo perché la barca della Chiesa riprendesse il largo con fiducia nel mare del terzo millennio. Ci ripeteva le parole di Gesù a Simon Pietro,  «Duc in altum, prendi il largo e gettate le reti per la pesca». E la risposta di Pietro, «Sulla tua parola getterò le reti». Le sue parole continuano a ispirarci e riecheggiano in quelle del suo successore Francesco anche oggi,  anche in questo nuovo Giubileo. Esso ci vede Chiesa in uscita, navigatori in acque agitate, ma pur sempre pellegrini di speranza, alle sorgenti della misericordia e della grazia, guidati dal successore di Pietro e assistiti dallo Spirito Santo".

E il Concilio Vaticano II del quale era stato protagonista che "è stato per lui bussola di orientamento nel servizio pastorale universale,  per la Chiesa e per l'umanità intera"

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Un impegno chiesto anche ai governati, e troppi spesso non ascoltato: "Ricordiamo con gratitudine e ammirazione il suo instancabile servizio della pace, i suoi moniti appassionati, le iniziative diplomatiche per cercare fino all'ultimo di scongiurare le guerre. E ciò fino ai tempi estremi della sua vita, quando la fragilità delle forze fisiche già era evidente, e benché molti dei suoi appelli  e moniti restavano purtroppo inascoltati, come avviene anche ai grandi profeti".

E ricordando le parole dell'allora cardinal Ratzinger nel giorno del funerale di Giovanni Paolo II Parolin conclude: "Sì, ci benedica, Santo Padre.  Anche noi oggi, come gli innumerevoli pellegrini che venendo continuamente in questa Basilica domandano anche la sua intercessione presso l'altare dove riposa il suo corpo, ripetiamo ancora. Ci benedica, Santo Padre Giovanni Paolo II. Benedica questa Chiesa del Signore, in cammino, perché sia pellegrina di speranza. Benedica questa umanità lacerata e disorientata, perché ritrovi la via della sua dignità  e della sua altissima vocazione, perché conosca la ricchezza della misericordia  e dell'amore di Dio".

Nel suo saluto il cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia e già segretario personale di Papa Wojtyla, ha ricordato come nel suo testamento, Giovanni Paolo II esprimesse “la fiducia che Cristo avrebbe reso la sua morte ‘utile per la causa più importante alla quale cerco di servire: la salvezza degli uomini, la salvaguardia della famiglia umana, e in essa di tutte le nazioni e dei popoli […], per la questione della Chiesa, per la gloria dello stesso’”.

Anche un invito a pregare per la salute di Papa Francesco, unito "spiritualmente a noi", perchè "il Signore Gli dia la forza necessaria per guidare la Chiesa pellegrina in questo anno giubilare all’insegna della speranza, in questi tempi difficili per la Chiesa e per il mondo".